La terapia con PRP, in tempi ravvicinati al trauma, viene utilizzata come un’alternativa all’approccio tradizionale, perché consente di accelerare la guarigione del muscolo e di ridurre la sospensione dell’attività. Il PRP - Platelet-Rich Plasma - è una sostanza naturale di derivazione diretta dallo stesso paziente cui è destinata. Per questo motivo non esistono effetti collaterali al trattamento, quali allergie o intolleranze. È privo di qualsiasi tossicità ed è finalizzato a stimolare i processi riparativi e la crescita dei tessuti lesi sui quali è applicato. Si ottiene effettuando un semplice prelievo di sangue che viene centrifugato concentrando le piastrine autologhe e derivando da esse i fattori di crescita piastrinici (PDGF: Platelet Derived Growth Factors). Questo concentrato, applicato ai vari tessuti danneggiati, migliora ed accelera il processo di guarigione sia di origine traumatica che degenerativa.
Uso clinico del PRP
- Patologie tendinee: una delle indicazioni più interessanti nell’uso del PRP è rappresentata dal trattamento delle lesioni tendinee quali le tendiniti croniche dell’achilleo e le epicondiliti.
- Artrosi iniziale: la patologia dell’osso e della cartilagine articolare può svilupparsi anche in età giovanile, quando un trattamento artroscopico non è più sufficiente e un’artroprotesi sarebbe eccessiva. Un danno al ginocchio in età ancora giovanile può condurre a osteoartrosi secondaria, problema molto comune a molti atleti che hanno subito molti traumi minori durante l’attività sportiva.
- Lesioni muscolari: nello sportivo le lesioni muscolari sono tra gli infortuni più frequenti e possono portare, in base alla gravità, a un fermo anche di 3-6 settimane.
La terapia con PRP, in tempi ravvicinati al trauma, viene utilizzata come un’alternativa all’approccio tradizionale, perché consente di accelerare la guarigione del muscolo e di ridurre la sospensione dell’attività.