Il lavoratore più anziano e più esperto che non interviene per rimuovere le possibili cause di pericolo risponde dell’infortunio del collega, anche se l’azione imprudente era stata concordata tra i due: così ha deciso la Cassazione Penale.
Non esistono mansioni che comportino la necessità di accettare rischi per la salute dei lavoratori e per le quali il datore di lavoro sia esonerato dall’obbligo di protezione: è quello che afferma la Cassazione Civile su un caso di spondilo-artrosi cervico-lombare con ernie discali multiple di un ferroviere.
Il risarcimento del danno morale ed esistenziale ai parenti di un lavoratore deceduto per infortunio è dovuto fino a prova contraria: l’indifferenza dei parenti deve essere provata, non può essere presunta sulla base della mancata convivenza o della residenza all’estero.
Il Regolamento 2018/1513 del 10 ottobre 2018 ha modificato l’Allegato XVII all Regolamento REACH: dal 1 novembre 2020 vietata l’immissione sul mercato di capi di abbigliamento contenenti 33 sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione in misura superiore ai limiti stabiliti dalla Commissione UE.
La Cassazione Penale ribadisce: in presenza di patologie riconducibili a più fattori diversi, la presenza di fattori causali alternativi all’esposizione lavorativa comporta l’assenza di responsabilità dei vertici aziendali.
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