L’adeguatezza e l’efficacia dei modelli di organizzazione e di gestione previsti dall’art. 30 del D.Lgs. 81/2008 non possono essere escluse solo perché si è verificato un incidente o si è riscontrata la presenza di «insidie pericolosissime»: accolto il ricorso del datore di lavoro di una multinazionale.
Secondo la Cassazione Civile l’obbligo di sicurezza del datore di lavoro non è necessariamente correlato all’adozione di misure di sicurezza imposte dalle leggi e dai regolamenti: l’art. 2087 c.c. impone al datore di lavoro di adottare anche le misure di sicurezza cosiddette “innominate”, suggerite da conoscenze sperimentali e tecniche, da standard di sicurezza normalmente osservati o da altre fonti analoghe.
La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro, rispondendo a un quesito della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, si è espressa sui limiti alla liceità della tenuta della documentazione sanitaria su supporto informatico.
La Cassazione Penale conferma la condanna per omicidio colposo di un imprenditore: l’infortunio occorso a un estraneo, non autorizzato alla presenza in cantiere, e resosi protagonista di una condotta imprudente, può essere causa di responsabilità del datore di lavoro per violazione dell’art. 109 del D.Lgs. 81/2008.
La Circolare Inail n. 12 del 13 maggio 2019 rivoluziona i servizi di certificazione e verifica garantiti da Inail: al via la gestione informatizzata con il nuovo applicativo CIVA.
Il Consiglio di Stato fa luce sulla problematica relativa alle sostanze “non tabellate” dagli allegati al Titolo V della parte quarta del D.Lgs. 152/2006, ribadendo la distinzione tra CSC (Concentrazioni Soglie di Contaminazione) e CSR (Concentrazioni Soglie di Rischio).
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