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Inquinamento: qual è il reale impatto sulla nostra salute?

Non solo polmoni, ma anche il cuore ne può risentire. Ne parliamo con la dott.ssa Cristina Balzarotti, pneumologa CDI

Inquinamento, un argomento di estremo interesse e con notevole impatto sull’ambiente e quindi sulla vita di tutti noi.
E quanti tipi di inquinamento ci sono? Atmosferico, dell’acqua, che coinvolge mari, laghi, fiumi e ha impatto sul suolo e sulla produzione animale e agricola.

Da non dimenticare anche l’inquinamento acustico, problema molto importante nei luoghi di lavoro e nelle nostre città, e quello luminoso, diffuso in tutto il pianeta e molto presente in Italia. Quest’ultimo, oltre a non consentirci di godere della visione del cielo stellato, può influire sul ritmo circadiano luce/buio e veglia/sonno.
Soffermiamoci ora sull’inquinamento dell’aria.
Paradossalmente, mentre la qualità dell’area soprattutto in alcune città italiane è scarsa o molto scarsa, con livelli che sfiorano i limiti normativi del PM 10 (il particolato sottile che fa parte degli inquinanti pericolosi), proprio nelle stesse città si registra un aumento del numero di persone che ogni giorno percorrono le principali arterie dove il traffico  – e quindi lo smog – non dà tregua… in bicicletta.

Le cause dell’inquinamento sono note:

  • traffico veicolare,
  • riscaldamento,
  • cambiamenti climatici.

Agire su questi è prioritario a non facile né tantomeno immediato.

Quali sono i danni sull’organismo

I danni sull’organismo sono gravi. I famosi PM10 e PM 2,5 indicano il diametro delle particelle, quanto più sono piccole tanto più sfuggono al nostro filtro naturale, il naso, penetrano nelle vie aeree e riescono a raggiungere gli alveoli polmonari, le microscopiche unità alla fine delle diramazioni bronchiali, dove avvengono gli scambi respiratori. L’ossigeno entra attraverso l’aria inspirata e tramite I capillari l’anidride carbonica viene trasportata ed eliminata.
Quindi respirando aria inquinata il nostro corpo può andare incontro a fenomeni irritativi, e infiammatori, soprattutto nelle vie aeree, ma con coinvolgimento di tutti gli organi, tra cui l’apparato cardiovascolare.
A livello respiratorio, virus e batteri trovano un terreno più facile per infezioni, rinosinusiti, tracheiti, bronchiti. Anche alcuni tumori polmonari possono essere favoriti dall’inquinamento, ma per tali patologie il maggior fattore di rischio è rappresentato dal fumo.
Alcuni studi hanno mostrato relazione tra elevati valori di inquinanti, PM2,5 e biossido di azoto, e la gravità e mortalità dell’infezione da SARS CoV 2, il purtroppo ben noto Covid 19. Nelle nostre regioni tutti sappiamo bene quale sia stato l’impatto drammatico di questa pandemia.

Attenzione soprattutto a chi già soffre di patologie polmonari

I soggetti che già soffrono di patologie respiratorie croniche, quali asma bronchiale, bronchiectasie e broncopneumopatie croniche ostruttive hanno maggior probabilità di andare incontro a fasi acute delle loro malattie, di incontrare maggior difficoltà a tenerle sotto controllo, nonostante l’assunzione di opportune terapie, che però devono essere rivalutate e potenziate.  Inoltre in soggetti fragili dal punto di vista respiratorio ricorrenti episodi infettivi portano ad un  più rapido declino della funzione  respiratoria.

L’ambiente domestico

Anche i nostri ambienti domestici possono essere inquinati: il primo responsabile è il fumo di sigaretta. Molti affermano di fumare solo sul balcone, ma forse non sanno che i polmoni, nel loro incessante lavoro di scambio dei gas, emettono il fumo inspirato per diversi minuti dopo aver spento la sigaretta.
I bambini che vivono con fumatori hanno maggior probabilità di ammalarsi di patologie respiratorie e se asmatici di soffrire di forme più gravi.
Altre forme di inquinamento domestico possono essere stufe e caminetti, ma anche i fornelli a gas: accertarsi sempre che le canne fumarie e le cappa funzionino a dovere.
Gli aspirapolvere, che pure sono molto efficaci per le pulizie, emettono polveri sottili ed è bene che siano dotati di filtri  che le trattengono e che vengano puliti regolarmente. Esistono purificatori di aria che possono filtrare polveri, allergeni e peli di animali.
Arieggiare gli ambienti domestici è indispensabile, ovviamente approfittando, se possibile momenti di minor inquinamento esterno… non sempre facile.
Attenzione anche all’umidità: il valore ideale è tra 40% e 60%, al di sotto l’aria troppo secca irrita le mucose respiratorie, utile un umidificatore, al di sopra favorisce lo sviluppo di muffe e acari.
Qualche pianta in casa  può contribuire a diminuire, grazie alla fotosintesi clorofilliana che avviene solo in presenza di luce, I livelli di anidride carbonica.
Raccomandazione fondamentale: non fumare né in casa né fuori.
Sempre utile una dieta varia con buon apporto di frutta e verdura, per il loro contenuto vitaminico e in alcuni casi antiossidante, che contrasta gli stati infiammatori.
La recente pandemia ci ha abituati, soprattutto nei momenti peggiori, all’uso delle mascherine: perché non continuare ad utilizzarle all’aperto nei giorni di maggiore inquinamento, se si è soggetti fragili, e  durante i periodi di pollinazione se si è allergici?
Usare con coscienza i veicoli a motore e tutte le fonti energetiche, responsabili di inquinamento.

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