Inail ha pubblicato il primo di una serie di volumi dedicati alla valutazione dei rischi lavorativi in ottica di genere: ecco come dovranno cambiare i documenti aziendali per garantire l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori con riguardo alle differenze di genere.
Nonostante il D.Lgs. 81/2008 obblighi a garantire l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori anche con riguardo alle differenze di genere, non è raro constatare che luoghi di lavoro, macchine, attrezzature, postazioni di lavoro e DPI siano spesso concepiti sulla base delle esigenze di un lavoratore “neutro”, senza che l’appartenenza a uno specifico genere sia considerata tra i fattori rilevanti nell’individuazione dei rischi correlati a una determinata mansione lavorativa.
La nuova pubblicazione “La valutazione dei rischi in ottica di genere – Volume 1: Aspetti tecnici” è la prima di una serie di monografie dedicate da Inail all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere.
La monografia presenta le principali esperienze realizzate in Italia negli anni passati, anche al fine di fornire un quadro teorico alla base del percorso metodologico necessario per adempiere efficacemente al dettato normativo. Essa è suddivisa in una parte generale, finalizzata a inquadrare e contestualizzare il tema, una parte applicativa, riportante schede di rischio finalizzate all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere, e un’appendice statistica, che delinea il quadro occupazionale, infortunistico e tecnopatico del tema.
Per facilitare il processo di integrazione dei documenti di valutazione dei rischi già redatti dai datori di lavoro il documento propone alcune schede sintetiche che, a partire da una breve descrizione dei singoli rischi, evidenziano se gli stessi possano essere considerati “neutri”, cioè indifferenziati rispetto al genere, o siano caratterizzati da talune specificità di genere, anche in relazione ai danni connessi e alle misure di prevenzione e protezione da adottare.