Le regole base per non scottarsi e proteggersi dai raggi solari. Intervista alla dott.ssa Wanda Lauro, dermatologa CDI
Sono molti i rischi da esposizione solare che corriamo se non prendiamo le giuste precauzioni: dalle fastidiose e antiestetiche macchie solari ai tumori cutanei.
C’è infatti ancora poca cultura della prevenzione, anche se le regole da rispettare sono semplici e chiare, a partire dalla scelta e dall’utilizzo delle protezioni solari.
Come in tutte le cose è importante l’equilibrio: una eccessiva esposizione al sole può arrecare danni, ma è altrettanto vero che privarci degli effetti benefici della luce solare, puoi arrecare altrettanti danni. Vanno evitate situazioni estreme in entrambi i sensi.
Quali sono invece i benefici dell’esposizione ai raggi solari?
Innanzitutto molte patologie dermatologiche prima tra tutte la psoriasi, ma anche la dermatite atopica, beneficiano dell’esposizione al sole.
L’esposizione alla luce solare stimola la produzione di vitamina D, che possiede molteplici proprietà in vari organi e tessuti, e il cui apporto con la dieta mediterranea è talvolta insufficiente.
È stato inoltre dimostrato che l’esposizione ai raggi solari è un antidepressivo naturale.
I bambini i soggetti più a rischio: protezione 50 ogni due ore
I bambini sono la fascia d’età più a rischio. Una ustione subita da piccoli crea più danni rispetto a quella in età adulta. Ad ogni età si pagano ancora i danni delle ustioni degli anni precedenti. Il rischio di danni è alto anche in caso di solo arrossamento, aumenta proporzionalmente con la comparsa di vescicole. I bambini non andrebbero esposti dalle 12 alle 15 e andrebbe applicata una protezione 50 ogni due ore e dopo ogni bagno.
Una valida alternativa è rappresentata da magliette e cappellini anti raggi UV.
Va tenuto conto anche del colore degli occhi, dei capelli e tipologia d’ incarnato, sono queste le variabili che determinano il nostro fototipo. Esistono sei diversi fototipi: dall’1 al 6. Tanto più il fototipo è alto, maggiore sarà il tempo di esposizione solare consentita prima che possano insorgere effetti indesiderati come eritemi ed ustioni. Tuttavia anche chi non si scotta facilmente è bene che eviti una prolungata esposizione al sole, per evitare il precoce invecchiamento della pelle e i rischi legati ai tumori.
In spiaggia ci si rilassa trascurando la prevenzione, pochi consigli pratici da seguire?
- Riapplicare sempre la crema dopo aver fatto il bagno prima di asciugarsi al sole.
- Usare prodotti di qualità.
- Applicare più frequentemente la protezione solare durante lo sport, in quanto la sudorazione diluisce il prodotto e ne riduce l’efficacia.
Quando va applicata la crema solare?
La protezione solare va applicata mezz’ora prima dell’esposizione: quindi non pochi minuti prima, ma nemmeno ore prima. Le aree da trattare meglio sono quelle più esposte e quindi viso, scalpo, spalle, parte alta del dorso e del torace, senza trascurare il resto del corpo.
Quanto è importante proteggere dal sole il cuoio capelluto?
Lo scalpo è un’area molto esposta: in qualsiasi posizione, da supini o in piedi, riceve i raggi del sole in modo perpendicolare. Insieme al volto è l’area più frequentemente interessata dallo sviluppo delle cheratosi attiniche, ovvero lesioni precancerose che hanno potenziale evolutivo verso forme cancerose vere e proprie se lasciate senza trattamento.
Il cappello rappresenta il metodo migliore per proteggersi, così come foulard e bandane, meglio se realizzati in tessuti appositi dotati di filtri solari, che disperdono il calore e i raggi UV, abbassando anche la temperatura della testa. Tessuti molto porosi e leggeri, come lino o cotone, garantiscono una minore protezione dal sole. I soggetti più a rischio sono coloro che non avendo capelli espongono direttamente lo scalpo, ma anche acconciature che espongono parte del cuoio come le treccine afro aumentano il rischio.
Quali sono i prodotti più indicati per proteggere il cuoio capelluto dal sole?
Sono a disposizione in commercio appositi prodotti solari in spray, che si vaporizzano in modo multidirezionale, agevoli da usare da qualsiasi angolazione ci si trovi. Vanno applicati cercando di non trascurare le parti “scomode” come nuca, retro delle orecchie e padiglioni auricolari. Questi prodotti hanno una texture leggera e trasparente, ciò consente una tollerabilità migliore, dal punto di vista del comfort.
Sono anche utili per evitare di accentuare la tendenza alla dermatite seborroica dello scalpo, enfatizzata dai solari dalla consistenza ricca, come il classico latte corpo o le creme.
Regola ABCDE per il riconoscimento del melanoma: che cos’è?
Per riconoscere un neo o una macchia cutanea sospetta ci si può affidare alla regola “ABCDE”, osservando con attenzione alcune caratteristiche dei nevi. Si tratta di un metodo clinico, basato sull’osservazione, che permette di identificare i cambiamenti nella morfologia del neo che sono più spesso associati con il rischio di melanoma. Le caratteristiche dei nei da osservare sono: Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione ed Evoluzione. Vediamoli insieme.
A. come Asimmetria
A differenza dei nei benigni, i melanomi sono asimmetrici. Tracciando una linea nel mezzo del neo ci si accorge che una metà è diversa dall’altra.
B. come Bordi
I bordi del melanoma sono frastagliati, irregolari, intagliati, mentre quelli dei nei benigni sono regolari.
C. come Colore
I melanomi possono presentare una colorazione disomogenea che comprende diversi colori quali nero, blu, rosso e rosa. Anche se sono marroni presentano più gradazioni. Al contrario i nevi benigni sono solitamente di colore marrone uniforme.
D. come Diametro
I nevi benigni hanno di solito un diametro inferiore ai 6 mm, dimensione oltre la quale bisogna porre particolare attenzione perché potrebbe essere un indizio che si tratta di un melanoma.
E. come Evoluzione
Il melanoma si modifica in forma, colore o superficie in un tempo relativamente breve, settimane o mesi. Quando ci si accorge che un neo cambia ed evolve bisogna rivolgersi a un medico.
Oltre ad effettuare periodicamente l’autoesame del proprio corpo seguendo questa regola, è bene sottoporsi a visite dermatologiche di screening per il controllo nei almeno 1 volta all’anno o prima se indicato dal dermatologo.