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Sport e piedi: il ruolo del podologo

Intervista alla dott.ssa Veronica Giorgio, podologa CDI

I soggetti che praticano sport sono tendenzialmente più predisposti a sviluppare problematiche al piede soprattutto in relazione alla tipologia di attività praticata e alla frequenza/intensità di allenamento.

A minare la salute del piede ci sono in primis gli eventi traumatici: distorsioni, fratture, stiramenti, contusioni e lesioni in generale, oltre calle sollecitazioni lievi ma ripetute che, nel tempo, possono portare a usura precoce di determinate strutture. Dopo un periodo di stop come quello vissuto a causa del lockdown può essere complicato riprendere l’attività fisica, sia per chi la praticava in maniera moderata sia per chi lo faceva in modo intensivo; ragion per cui risulta fondamentale un ritorno graduale scandito al meglio da ripresa delle attività e tempo di recupero/riposo in modo da non sovraccaricare determinate strutture e scongiurare gli infortuni.

Quali sono le patologie a carico del piede che maggiormente si riscontrano tra gli sportivi?

Le patologie a carico del piede più frequentemente riscontrate in ambito sportivo sono le fasciti plantari, le metatarsalgie e le tendinopatie; il ruolo del podologo sarà quello di effettuare un check-up del piede attraverso una valutazione biomeccanica in modo da guidare il paziente verso la terapia riabilitativa più efficace a eliminare la sintomatologia dolorosa e quindi poter tornare alla propria attività sportiva più velocemente e con maggior consapevolezza del proprio corpo.

Come avviene la visita dal podologo?

La visita inizia con un’anamnesi podologica, ovvero la raccolta di informazioni cliniche utili a rilevare patologie recenti e pregresse.
Il podologo procede poi ad un esame obiettivo locale, ovvero un esame del piede in scarico attraverso un’analisi in clinostatismo (posizione orizzontale del corpo, steso su un lettino).

Tecniche specifiche di ispezione, percussione e palpazione dei punti dolenti consentono al podologo di individuare sia problematiche a livello vascolare e linfatico, lo stato della pelle e infine eventuali alterazioni di natura cutanea e dermatologica sia disfunzioni di origine muscolare ed articolare.

La visita procede poi con un esame biomeccanico podalico e posturale, e quindi un’analisi in ortostatismo statico e ortostatismo dinamico (cioè, in posizione retta rispettivamente ferma e in movimento) del paziente, che consente di indagare le funzionalità delle articolazioni, sia a riposo che in movimento, al fine di valutare la stabilità, l’escursione e il movimento dell’alluce, caviglia, ginocchio e anca fornendo così un quadro clinico completo.

Il podologo, infine, procede con una analisi dell’appoggio del piede, nonché della deambulazione, finalizzata a rilevare eventuali problematiche nella postura del paziente.

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