Intervista a Valeria Sadigh Ershadi, Dermatologa del CDI
L’esposizione al sole, se da un lato presenta numerosi benefici, come la sintesi di vitamina D e l’aumento della produzione di serotonina, fondamentale per il nostro umore, dall’altro può comportare una serie di rischi molto seri per la pelle e non solo. È ormai risaputo che i raggi solari, in particolare le radiazioni ultraviolette (UV), possono provocare danni cutanei acuti come l’eritema solare e danni cronici come il fotoinvecchiamento e la formazione di tumori della pelle. Tra questi, il più conosciuto e il più temibile è il melanoma.
Il melanoma: una neoplasia sempre più diffusa
Il melanoma è un tumore maligno che origina dal melanocita, una cellula della cute preposta alla sintesi della melanina. Può insorgere su una pelle priva di nevi, oppure da nei (o nevi) preesistenti, ovvero agglomerati di melanociti che possono essere presenti fin dalla nascita, o comunque dalla prima infanzia (congeniti), oppure comparire durante tutto il corso della vita (acquisiti). Il melanoma colpisce prevalentemente soggetti di età compresa tra i 30 ed i 60 anni. Se fino a pochi anni fa era considerato un evento raro (addirittura rarissimo fino all’adolescenza), oggi rappresenta un fenomeno in continua crescita in tutto il mondo: negli ultimi 20 anni, l’incidenza è aumentata di oltre il 4% all’anno in entrambi i sessi, con un incremento persistente per gli uomini (e mortalità in crescita) e un apparente rallentamento per le donne.
Le cause del melanoma
La maggior parte dei melanomi (90%) è causata da un danno ai geni che avviene quando si è esposti ad agenti ambientali (raggi UV) dopo la nascita. Diversi studi hanno dimostrato che esiste una relazione diretta tra scottature solari in età pediatrica, al di sotto dei 15 anni, e sviluppo di tumori della pelle. Solo in alcuni casi la predisposizione al melanoma è ereditaria: tuttavia chi eredita questa predisposizione può anche non sviluppare mai il melanoma nell’arco della vita. Ci sono importanti segni che suggeriscono casi di melanoma di tipo ereditario, tra i quali: una persona che sviluppa due melanomi tra loro non correlati (un secondo melanoma primario) più di due parenti di primo grado, o tre di ogni grado di parentela in famiglia con un melanoma membri della famiglia sia con melanoma che con casi di cancro al pancreas. Esistono anche delle condizioni familiari genetiche come la melanoma-nevo multiplo atipico familiare (FAMMM) in cui si verifica la coesistenza del melanoma e di nevi melanocitici multipli (>50) all’interno della stessa famiglia.
Al sole sì, ma in modo saggio e prudente
Poche e semplici regole da seguire per un’esposizione solare sicura. Innanzitutto, evitare l’esposizione al sole dei bambini, se non nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio, ripararsi all’ombra nelle ore più calde e proteggersi adeguatamente (con cappello, occhiali e altri capi d’abbigliamento). Da ultimo, ma non per importanza, usare filtri solari, veri e propri “farmaci” capaci di prevenire le scottature e quindi di prevenire i danni al DNA cellulare causati dall’esposizione al sole.
Prevenzione: il principale alleato della salute della pelle
La possibilità di riconoscere il melanoma fin dalle prime fasi evolutive, e di procedere con l’asportazione, rende la diagnosi precoce molto efficace con una percentuale di guarigione vicinissima al 90%. Tutta la popolazione, in particolare dai 18 anni in poi, deve effettuare una visita dermatologica annuale.
La visita dermatologica: in cosa consiste?
La mappatura dei nei è la visita dermatologica con cui viene valutata la natura delle lesioni pigmentate della pelle non solo clinicamente ma anche mediante l’ausilio della dermatoscopia in epiluminescenza: questa tecnica prevede l’utilizzo di un piccolo strumento ottico manuale, il dermatoscopio, che ha la capacità di evidenziare strutture microscopiche non visibili ad occhio nudo e, come dimostrato in più studi, permette un fondamentale miglioramento della diagnostica. La videodermatoscopia o mapping nevico è un esame dermatologico di secondo livello che viene consigliato nei casi in cui, a un primo controllo clinico, si riscontri un numero elevato di nei atipici o irregolari (lesioni), meritevoli di un attento controllo nel tempo. Questo esame permette di monitorare l’evoluzione nel tempo di singoli nei atipici in quanto consente di apprezzare anche minime modificazioni strutturali e/o della dimensione, fotografando le lesioni ritenute sospette ed effettuando un follow-up secondo le esigenze di ogni singolo paziente.
L’auto-ispezione: cosa possiamo fare noi
Per una corretta prevenzione dei tumori cutanei è importantissimo, oltre al controllo dermatologico periodico, imparare ad autoesaminarsi almeno 1 volta al mese. E’ molto semplice: ci si mette di fronte ad uno specchio e si valutano i nevi seguendo una semplice regola:l a regola dell’ABCDE:
A: Asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare)
B: Bordi irregolari e indistinti
C: Colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso)
D: Dimensioni in passato venivano considerati a rischio i nevi sopra i 6 mm di diametro. Questa caratteristica è attualmente superata: la diagnosi precoce ha reso frequente il riscontro di melanomi anche di piccolissime dimensioni.
E: Evoluzione quando, nell’arco di poche settimane o mesi si verificano modificazioni nella forma, nel colore, nelle dimensioni del nevo, quando la lesione cutanea diviene rilevata e palpabile (cioè passandovi sopra il polpastrello si può apprezzare al tatto un rilievo rispetto alla superficie cutanea), oppure quando sanguina spontaneamente.
Quando far scattare il campanello d’allarme
I nevi sono solitamente del tutto asintomatici e cioè, in condizioni normali, non danno alcun segno della loro presenza. Quindi è necessario porre molta attenzione ad un nevo che dà una sensazione soggettiva della sua presenza, simile ad una tensione o fastidio locale mal definibile, prurito o bruciore, che durino più di una settimana. Un melanoma può insorgere virtualmente in qualsiasi parte del corpo, tuttavia le sedi più comuni sono la testa, il collo e il tronco per gli uomini, gli arti per le donne. Una lesione scura (nera) o policroma (più colori: rosa, biancastra e marroncina) merita una visita dal proprio dermatologo o anche un nevo che perde il colore. Tuttavia, oggi sappiamo che esistono melanomi perfettamente simmetrici, con bordi regolari e di dimensioni stabili per un certo periodo di tempo, per questo si raccomanda sempre il controllo dermatologico.