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Sofferenza psicologica acuta nei bambini e adolescenti, pericolosa conseguenza della pandemia

Al CDI corsi di gruppo per affrontare insieme i disagi giovanili. Intervista alla dott.ssa Chiara Segale, responsabile Ambulatorio delle psicopatologie CDI

Privati del contatto sociale e non potendo frequentare l’ambiente scolastico o quello sportivo, i bambini e gli adolescenti si sono rifugiati in un mondo virtuale e l’utilizzo dei social media e delle piattaforme messaggistiche, di solito fortemente sconsigliate nelle fasce d’età più tenere, sono state addirittura incoraggiate, divenendo nello stesso tempo la causa e l’antidoto all’isolamento.

Dalla  pandemia si è registrato un allarmante aumento di accessi al pronto soccorso e di ricoveri di ragazzi e ragazze in stato di sofferenza psicologica acuta. Fra le cause di tali accessi una particolare rilevanza ha l’attacco mental health-related rispetto al 2019 (dell’ordine del 31% per la fascia di età 12-17 anni), con pressoché costante saturazione dei posti letto dedicati.

Abbiamo assistito, negli ultimi tre anni un numero sempre maggiore di genitori dover prendere aspettative dal lavoro per seguire i figli a rischio di condotte auto lesionistiche o per tentativi suicidari.

Le cause

Tra le cause di tali accessi una particolare rilevanza ha l’“attacco al corpo”, nelle diverse espressioni attraverso le quali il malessere adolescenziale si manifesta:

  • autolesionismo
  • disturbi alimentari
  • consumo di sostanze d’abuso
  • gravi attentati alla vita (tentati e mancati suicidi)
  • disturbi di panico e d’ansia acuti
  • stati fobici con marcato ritiro sociale
  • stati dissociativi con alterazioni senso-percettive
  • crisi di dirompenza spesso intra familiare.

L’onda lunga degli effetti della pandemia che si sono pesantemente abbattuti sulle condizioni di vita, e quindi di salute psico-fisica, dei bambini e degli adolescenti già a partire dal primo duro lockdown di marzo e aprile 2020, perdurano in molti casi ancora oggi.

I sintomi da PTSD

Molti ragazzi presentano sintomi da stress post traumatico (PTSD). È noto il fattore protettivo svolto dai caregivers a fronte di eventi stressanti. La crisi economica strettamente correlata alla pandemia, ha determinato un peggioramento delle condizioni di salute mentale nei genitori stessi con vissuti di precarietà rispetto alla possibilità di accedere ai beni primari e di provvisorietà rispetto alle prospettive future.  Questo dato, da rivalutare nel tempo in relazione alle conseguenze economiche della pandemia, diventa fattore di rischio in famiglie specificamente fragili e vulnerabili. Nella convivenza forzata, alcune famiglie hanno saputo valorizzare il dono del tempo regalato e dilatato insieme, in molte altre famiglie sono emerse dinamiche disfunzionali.

In altre ancora i PC aperti in casa a lungo hanno fatto emergere contenuti sensibili e privati che hanno cambiato i rapporti e la percezione reciproca fra i membri familiari, modificando la storia familiare spesso in modo traumatico.

Tutto ciò è stato denominato Trauma Collettivo da Covid 19.

La nostra equipe si è trovata a gestire tanta sofferenza e smarrimento: è stato evidente come sia necessario aiutare i nostri adolescenti, risultati tanto fragili e sempre più incapaci di far fatica, in molti ancora sdraiati e reticenti a rialzarsi e a implicarsi nella vita, a farsi stupire dalla bellezza che hanno intorno e che non vedono, a saper affrontare la frustrazione e l’insuccesso. Incapaci di restare in piedi o aver la voglia di trovare le risorse per rialzarsi, spesso attendono che arrivi l’aiuto dall’esterno, spesso non sapendo se e come vogliono questo aiuto.

Il Gruppo Adolescenti del CDI

In questi anni CDI ha condotto gruppi di adolescenti, organizzando sedute di terapia di gruppo per affrontare il disagio giovanile come disturbi d’ansia, senso di solitudine, insicurezze e rabbie, attacchi di panico, disagio adolescenziale, autolesionismo, bullismo e situazioni famigliari difficili, gaming disorder DCA, disturbi dell’umore. Spesso i più giovani non riescono a gestire autonomamente tali problematiche senza l’aiuto e il supporto di uno psicoterapeuta.

Il gruppo Adolescenti CDI è uno spazio mensile tutto dedicato ai ragazzi. Possono partecipare giovani a partire dai 13 anni di età i quali, previo colloquio con la psicologa psicoterapeuta, vengono inseriti nel gruppo e aiutati ad affrontare insieme un percorso di consapevolezza, mediante specifiche tecniche.
Gli incontri si svolgono una volta al mese e sono di gruppo, affinché l’efficacia della terapia sia massimizzata e dia i migliori risultati auspicati. Attraverso questo metodo, si cerca di far diventare la debolezza del ragazzo una forma di resilienza. Ogni partecipante riesce, così, ad esprimere le proprie emozioni e incanalarle correttamente sotto una guida sicura e specifiche indicazioni psicoterapeutiche.

Come funziona

I ragazzi lavorano 2 ore e mezza insieme con varie tecniche, atti di coraggio emotivi si mettono in gioco e sentono sempre più di avere degli amici che non giudicano e non feriscono. Il gruppo rappresenta uno spazio di protezione e supporto, dove la condivisione diventa più facile.

Si usano tecniche di psicodramma, scrittura, giochi di ruolo ed esercitazioni emotive che creano alleanza e rapporti autentici: partendo dal proprio disagio, i ragazzi pian piano scoprono che se ne può parlare, lavorarci e usare le difficoltà in modo diverso. All’inizio possono essere timidi e reticenti, ma solitamente dopo il primo incontro si rasserenano e si affidano volentieri, scoprono che si sono anche divertiti, pur avendo fatto fatica.

Per accedere ai Gruppi occorre prima prenotare una visita con la psicologa responsabile del servizio, dott.ssa Chiara Segale, per la valutazione del disagio e del  ragazzo/a da inserire, affinché i gruppi presentino analogie e differenze calibrate, pensate per un proficuo incontro e gruppo di lavoro.

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