Fase 2 in sicurezza grazie al nuovo protocollo condiviso sulle misure per il contrasto al SARS-CoV-2 (Covid-19) negli ambienti di lavoro e al documento tecnico Inail approvato dal Comitato Tecnico Scientifico.
Il protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2 (Covid-19) negli ambienti di lavoro, adottato lo scorso 14 marzo, è stato aggiornato al fine di rafforzare, all’avvio della fase 2, i livelli di protezione dei lavoratori.
Il protocollo regolamenta le misure in merito alle modalità di ingresso in azienda, le modalità di accesso dei fornitori esterni, le procedure di pulizia e sanificazione, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione individuale, la gestione degli spazi comuni (mensa, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack), l’organizzazione aziendale (turnazione, trasferte e smart work, rimodulazione dei livelli produttivi), la gestione dell’entrata e dell’uscita dei dipendenti, gli spostamenti interni, le riunioni, gli eventi interni, la formazione, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria in azienda e la costituzione di un comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e dei RLS.
Secondo quanto disposto dal DPCM del 26 aprile 2020 la mancata attuazione del protocollo, e dunque l’assenza di adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Dal canto suo Inail, con il suo “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione”, approvato dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile, ha fornito le indicazioni mirate ad affrontare la graduale ripresa in sicurezza delle attività produttive e a garantire adeguati livelli di tutela della salute per tutta la popolazione.
La prima parte della pubblicazione delinea la metodologia di valutazione integrata del rischio per minimizzare il pericolo di contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, nonché l’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi”. Nella seconda parte la pubblicazione descrive le misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di lotta all’insorgenza di focolai epidemici, da adottarsi sulla base del protocollo condiviso di regolamentazione stipulato tra Governo e Parti sociali.