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Lo stress lavoro correlato: una sfida per tutti

Intervista a Plinio Amendola, medico del lavoro CDI

I lavoratori in ogni parte del mondo, sviluppato o meno, in Europa, nelle Americhe e così come nella regione Asia – Pacifico stanno affrontando cambiamenti epocali nell’organizzazione del lavoro e nei rapporti che si sviluppano all’interno di essa. Moltissimi individui sperimentano un aumento della pressione dettata dalla necessità di soddisfare le richieste della moderna vita lavorativa. Sempre più speso gli orari lavorativi si dilatano, il ritmo della nostra attività è fissato da comunicazioni istantanee e ci troviamo immersi in un contesto dominato da livelli altissimi di competizione globale. Il confine che separa la vita dal lavoro è sempre più difficile da tracciare. Il 28 aprile si terrà la giornata mondiale per salute e la sicurezza sul lavoro e l’ILO, l’International Labour Office tenterà di porre quest’anno all’attenzione di tutti i disturbi da stress correlati al lavoro.

Ma cos’è davvero lo stress e in particolare quello legato al lavoro?
Se lo stress è in generale una risposta patologica fisica ed emotiva causata dallo squilibrio tra la domanda percepita dagli individui e le risorse o capacità in loro possesso e applicate in risposta a tale domanda, quello legato al lavoro è determinato in particolare dall’organizzazione del lavoro stesso, dalla struttura o dalle relazioni interpersonali quando le richieste eccedono o comunque non corrispondono alle risorse, necessità o alle capacità del lavoratore..

Il mondo tuttavia è cambiato negli ultimi decenni: la crisi economica ha contribuito ad elevare la soglia di stress?
L’ILO fa notare nel richiamare l’attenzione del mondo su questo argomento che all’incremento della competizione, maggiori aspettative relative alle performance e all’allungamento degli orari di lavoro, si aggiunge, negli ultimi anni, nell’attuale contesto macroeconomico di recessione globale anche il ritmo aumentato delle ristrutturazioni aziendali o dei cambiamenti organizzativi a contribuire sempre più ad aumentare i livelli di stress nell’ambiente di lavoro. In altre parole, molte persone costrette a sperimentare una maggiore precarietà, diminuzione delle opportunità, la paura sistematica di perdere il lavoro, i licenziamenti collettivi, la disoccupazione e l’instabilità finanziaria riportano conseguenze sul proprio benessere fisico e psichico oltre che sociale. I costi stimati sono elevati sia per i sistemi sanitari sia per il sistema produttivo in cui si osserva l’aumento dell’assenteismo e la diminuzione della produttivo. Dipingendo questo circolo vizioso in un quadro a tinte piuttosto drammatiche L’ILO invocherà la diffusione di un approccio preventivistico basato sulla valutazione professionale e sull’intervento in anticipo rispetto all’occorrere di disturbi della salute.

Quali sono le strategie che un’azienda deve mettere in atto per aiutare i propri dipendenti?
Quando la preparazione o le abilità degli individui o di gruppi di essi scelti per gestire un compito, non corrispondono alle attese a livello organizzativo o culturale dell’azienda si creano immediatamente le condizioni per l’insorgenza di disturbi “fisici” ed “emotivi”. In Italia è ormai da quasi un decennio diventata patrimonio comune di datori di lavoro, attori della sicurezza e medici del lavoro la valutazione del rischio da stresso lavoro correlato. Il nostro approccio al problema non deve limitarsi però solo al contributo alla valutazione. Presso le nostre strutture cerchiamo con il lavoro degli specialisti di mettere a disposizione anche strumenti per la gestione dello stress individuali e collettivi. A partire dal contributo alla valutazione, in CDI cerchiamo di promuovere la salute con l’aiuto dei nostri psicologi anche attraverso la diffusione e la condivisione delle tecniche per sviluppare la “mindfulness” e la resilienza. Per ogni tipologia di lavoratore cerchiamo di fornire gli strumenti iniziali per sviluppare nel tempo consapevolezza e far fronte efficacemente alle circostanze avverse. Laddove però sia necessario un supporto più solido e duraturo in situazioni come le ristrutturazioni aziendali attiviamo anche uno sportello di ascolto individuale per permettere al lavoratore un contatto con lo specialista al fine di concedere un’opportunità di gestire in maniera diretta i disturbi che possono insorgere. In questo caso naturalmente la privacy dell’individuo è un aspetto fondamentale e a livello organizzativo abbiamo sperimentato la via migliore di garantirla nei confronti di tutti i soggetti implicati. Il 28 aprile è l’occasione anche per valutare la necessità dell’apporto di competenze professionali a un tema che necessariamente va sviluppato in ogni ambito lavorativo per trasformare il circolo vizioso che si instaura tra disturbi da stress e calo della produttività in un circolo virtuoso di promozione della salute e miglioramento delle performance economiche.

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