Intervista alla dott.ssa Elena Piacentini, medico pediatra-allergologo consulente CDI
L’otite è un’infiammazione del condotto uditivo e i bambini sono più predisposti perché anatomicamente la struttura del loro orecchio è più corta rispetto a quella degli adulti, la tuba di Eustachio ha una disposizione orizzontale e non obliqua come quella degli adulti; ne consegue quindi un difficoltoso drenaggio delle secrezioni verso l’esterno.
Le cosiddette “otiti estive” si chiamano tecnicamente otiti esterne funginee, comunemente dette “otiti del nuotatore”, e sono caratterizzate da forti dolori all’orecchio (talvolta ad entrambi), sensazione di ovattamento e sordità.
A che cosa sono dovute?
Sono per lo più dovute ad un’infezione della cute che riveste il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica come conseguenza, in genere, di bagni prolungati, elevata umidità, utilizzo improprio dei cotton fioc, contaminazioni batteriche delle aree balneari, clima caldo e umido, aria condizionata, eccessiva sudorazione, formazione di funghi nelle piscine.Sono, quindi, molto diffuse, soprattutto nei bambini, durante i mesi estivi quando i piccoli trascorrono in acqua la maggior parte del loro tempo tra tuffi, immersioni, giochi senza fine sott’acqua.
Quali sono le principali cause?
La prima causa sono i microorganismi infettivi che sono presenti nell’acqua e che entrano nel condotto uditivo, provocando un’infezione.
Una causa frequente possono essere anche le azioni di pulizia delle orecchie eseguite con troppa energia e che provocano lesioni alla pelle del condotto uditivo, che è molto sottile e delicata. Se si lacera questa pelle cosa ancor più probabile se per la pulizia si utilizzano bastoncini di cotone o oggetti taglienti come fermagli o mollette si può creare una soluzione di passaggio continuo e diretto di batteri e funghi all’interno dell’orecchio.
Parliamo del dolore
Il dolore è il sintomo più comune dell’otite in estate. Per accertarsi che si tratta di otite basterà esercitare una piccola pressione con il dito sul trago, ossia la sporgenza anteriore all’interno dell’orecchio. Il bambino può avvertire dolore anche deglutendo e tenderà a dormire dal lato opposto dell’orecchio dolorante.
Il dolore può essere anticipato da un prurito nel canale uditivo o accompagnato da gonfiore e arrossamento sull’orecchio esterno e da una piccola perdita di pus verde-giallo. In alcuni casi può esserci anche un abbassamento dell’udito, quando il passaggio del suono nell’orecchio viene bloccato dal gonfiore o dal pus.
Cosa fare allora
L’otite esterna generata dal contatto con l’acqua può svilupparsi qualche ora o anche alcuni giorni dopo l’immersione
Per rimediare a questo brutto fastidio bisogna innanzitutto evitare di fare entrare acqua nell’orecchio per una settimana circa prestando attenzione anche durante la doccia e lo shampoo è perciò consigliabile proteggere il condotto uditivo con una garza otologica (no invece al cotone idrofilo, che lascia pelucchi).
Se il dolore persiste o subentrano evidenti secrezioni è necessario rivolgersi al pediatra prescriverà un antibiotico locale o nei casi più severi da assumere per via orale.
La terapia locale si può instaurare solo se non vi è una perforazione della membrana timpanica e il piccolo paziente ha un età superiore ai due anni: in caso contrario, si ricorre ad antibiotici per via orale.
Per alleviare il dolore, invece, può essere utile somministrare del paracetamolo.
E il “tappo di cerume”?
Anche il famoso tappo di cerume si fa notare più frequentemente in estate. Fattori predisponenti infatti possono essere il caldo eccessivo e la sabbia che asciugano il cerume e favoriscono la formazione di tappi.
In questi casi può essere utile somministrare delle gocce auricolari che sciolgano il tappo rimediando in tal modo al fastidio, previo parere medico.