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Fegato in salute: quando cominciare a fare i controlli

Intervista alla dott.ssa Francesca De Filippi, epatologa CDI

Il fegato è la ghiandola più grande del corpo umano e svolge funzioni fondamentali per il metabolismo, la digestione degli alimenti, la difesa dell’organismo e l’eliminazione delle sostanze tossiche.

Il ruolo del fegato

  • Il fegato, attraverso la produzione della bile, consente la digestione dei grassi e delle vitamine liposolubili (A, D, E, K).
  • E’ in grado di modulare i livelli di zucchero nel sangue (glicemia), poiché il glicogeno immagazzinato nel fegato viene trasformato, ogni volta che l’organismo lo richiede, in glucosio plasmatico.
  • Inoltre, mantiene in equilibrio il nostro metabolismo attraverso la demolizione dell’insulina e la trasformazione delle proteine a scopi energetici.
  • Produce alcuni fattori della coagulazione che permettono al sangue di restare fluido.
  • Smaltisce i globuli rossi danneggiati o invecchiati a supporto dell’azione operata dalla milza e stimola il sistema immunitario ad agire in presenza di “attacchi” che possano influire sulla salute dell’organismo.
  • Inoltre agisce da filtro anti-tossine, grazie alle sue cellule che annullano le sostanze tossiche e i residui dei farmaci.

E se il fegato non funziona bene?

I danni al fegato possono essere causati sia dagli alimenti (alcol e grassi) che da infezioni virali, farmaci e sostanze tossiche. Ogni anno, in Italia, almeno 15.000 pazienti muoiono per cirrosi e circa 6.000 per carcinoma del fegato, malattie entrambe in gran parte collegabili ad infezione cronica con virus epatitici.

Tra le patologie che possono interessare questo organo ci sono:

  • epatite virale, infiammazione acuta o cronica causata da virus
  • cirrosi epatica, infiammazione cronica che distrugge gli epatociti e può causare cicatrici in grado di ridurre anche in modo irreversibile la funzionalità dell’organo
  • steatosi epatica, o fegato grasso, determinata da un accumulo di trigliceridi e grassi all’interno dell’epatocita
  • epatocarcinoma che è il tumore del fegato
  • malattie autoimmuni.

Quali sono i principali esami da effettuare per verificare la salute del nostro fegato?

Per verificare la “salute” del nostro fegato, dobbiamo eseguire dei controlli mirati che si avvalgono di esami ematici, ecografia dell’addome e FibroScan. Questi dati permetteranno all’epatologo di fare diagnosi e di guidarvi poi alla terapia o al follow-up mirato.

Gli esami ematici

Gli esami ematici non solo verificano lo stato di funzionalità epatica, ma permettono di capire se ci sono già dei danni sistemici e soprattutto vanno a ricercare le cause della malattia epatica (metabolica, virale, autoimmune, etc…). Essi infatti ci permettono di controllare la sintesi epatica (transaminasi, gGT, bilirubina frazionata, pseudocolinesterasi, emocromo con piastrine, el proteica, PT, PTT); il metabolismo glucidico e lipidico (glicemia Hb glicata, colesterolo, HDL, LDL, trigliceridi); la presenza di infezione virale (HBV, HCV, HAV, EBV; Toxoplasma, CMV); e la presenza di patologia autoimmune (celiachia, ANA, AMA, ANCA, ASMA, LKM)

Gli esami strumentali: ecografia e FibroScan

L’esame strumentale di primo livello è l’ecografia dell’addome che permette di valutare il fegato, la sua dimensione, la struttura, i margini, il sistema venoso e le vie biliari con la colecisti oltre che alla milza, coinvolta quando la malattia epatica è già avanzata.

Infine abbiamo il  FibroScan con CAP:  è una procedura diagnostica non invasiva che combina due tipi di misurazioni per valutare la salute del fegato: la fibrosi e la steatosi epatica.
Il FibroScan misura la rigidità del fegato (LSM), un indicatore della fibrosi, mentre il CAP (Controlled Attenuation Parameter) valuta il grado di steatosi, ovvero la quantità di grasso presente nel fegato. 
Con questo esame distinguiamo quantitativamente una steatosi che varia da S0 ad S4 (da assenza di steatosi a steatosi severa) ed una fibrosi in KPa da assente (<5KPa = F0) a cirrosi (> 13 KPa =F4)

I fattori di rischio

Quando eseguire i primi controlli dipende dalla presenza o meno dei fattori di rischio. Le persone a rischio di patologia epatica sono:

  • Soggetti a rischio di infezione virale da HBV ed HCV (tossicodipendenti, paziente sottoposti a trasfusione di sangue o a trattamenti con emoderivati (es emofilici) conviventi di soggetti con epatite B e/o C;
  • Giovani adolescenti con comportamenti a rischio perché possono contrarre l’infezione da EBV (mononucleosi) che può essere poco sintomatica, ma dare danni al fegato.
  • Celiaci
  • Soggetti che abusano di alcolici (> 20/30 gr di alcol al giorno; F/M) 
  • Pazienti con sindrome metabolica caratterizzata da sovrappeso corporeo, dislipidemia, diabete ed ipertensione arteriosa.
  • Non dimentichiamoci inoltre dei soggetti non vaccinati per HBV ed HAV.

Il controllo della funzionalità epatica, mediante il dosaggio delle transaminasi nel sangue, è auspicabile che venga effettuato in tutti i soggetti dopo i 40 anni, indipendentemente di fattori di rischio .

Il decalogo dell’Associazione italiana per lo Studio del Fegato

L’Associazione italiana per lo Studio del Fegato (AISF) che riunisce i maggiori specialisti italiani, ha redatto un decalogo, studiato appositamente per salvaguardare la salute del fegato. Il decalogo per la salute del fegato è composto dai seguenti consigli:

  1. Fai attenzione allo stato di igiene: l’epatite A si trasmette per via orale, cioè tramite bevande ed alimenti infetti come frutti di mare, verdure ed acqua. Stai attento a quando utilizzi forbicine e rasoi: le epatiti B e C si trasmettono attraverso il sangue di un soggetto infetto.
  2. Una dieta sana ed equilibrata contribuisce a mantenersi in forma ed a mantenere il fegato sano.
  3. Non esagerare con gli alcolici: un bicchiere di vino o birra a pasto non pone problemi, salvo restrizioni in caso di malattie del fegato. Ma non assumere mai assieme alcolici e farmaci, la loro combinazione può essere molto tossica per il fegato.
  4. L’attività fisica contribuisce in vari modi a normalizzare il tasso dei trigliceridi.
  5. Non abusare nell’uso dei farmaci e non andare oltre le dosi indicate dal tuo medico o suggerite nel foglietto illustrativo.
  6. Le droghe sintetiche possono provocare danni permanenti al fegato, a causa della loro elevata tossicità.
  7. Moltissime infezioni si trasmettono quando piercing e tatuaggi vengono realizzati con strumenti non sterilizzati.
  8. Le malattie a trasmissione sessuale sono molte: tra queste è inclusa l’epatite B. Usa il profilattico nei rapporti a rischio.
  9. Dal 1991 la vaccinazione contro il virus dell’epatite B è obbligatoria per i bambini. Chiunque può comunque sottoporsi a vaccinazione. Nel caso dell’epatite A è opportuno vaccinarsi in caso di viaggi o di permanenza in Paesi esotici.
  10. Attraverso un semplice esame del sangue è possibile controllare il livello degli enzimi epatici che rivelano lo stato di salute del tuo fegato. Tra essi, le transaminasi (specie le GPT o ALT) hanno un grande valore nel segnalare una sofferenza del fegato.

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