Intervista alla dott.sa Roberta Daccò, responsabile servizio ginecologia CDI
Si definisce endometriosi la presenza di tessuto endometriale al di fuori della sua sede tipica, cioè la cavità uterina. Le sue localizzazioni tipiche sono soprattutto a carico della cavità pelvica, ma esiste, anche se molto meno frequentemente, la possibilità di trovare focolai in vescica, intestino, polmone, naso, etc.
Il tessuto endometriale ha la caratteristica tipica di rispondere, modificandosi, alle sollecitazioni degli ormoni prodotti dall’ovaio e quindi sfaldarsi al momento della mestruazione: questo processo avviene anche a carico dei focolai endometriosici causando dei sanguinamenti periodici.
Esiste una fascia di età in cui si è più esposti alla malattia?
L’endometriosi è una malattia tipica del periodo fertile e può insorgere in qualsiasi momento dopo il primo ciclo mestruale, fino alla menopausa, cioè alla cessazione degli stimoli ormonali.
Il sanguinamento legato alla rottura del tessuto endometriale può provocare la formazione di cisti o di noduli di varie dimensioni e, di conseguenza, innesca un meccanismo infiammatorio che coinvolge spesso tutta la pelvi, con la formazione di aderenze che vanno a peggiorare il quadro clinico.
Endometriosi e infertilità: qual è il legame?
L’endometriosi colpisce all’incirca il 10% delle donne in età fertile anche se la diagnosi talora viene posta solo durante l’esecuzione di accertamenti legati ad infertilità di coppia. Infatti purtroppo il 30-40% delle donne portatrici di endometriosi è infertile, soprattutto a causa del predetto processo infiammatorio che innesca e che causa talora chiusura delle tube e sovvertimento dei rapporti tra gli organi pelvici.
Prevenzione: quali sono i primi campanelli d’allarme?
Il dolore alle mestruazioni (dismenorrea), che inizia magari il giorno prima dell’inizio del flusso vero e proprio e il dolore ai rapporti sessuali (dispareunia) sono i sintomi tipici che dovrebbero far sospettare la presenza di questa malattia. Purtroppo spesso le pazienti ritengono che possa essere “normale” provare dolore alle mestruazioni e non si rivolgono allo specialista per un controllo: questo è il motivo per cui la diagnosi di endometriosi spesso viene posta con grande ritardo.
Risulta quindi essenziale anticipare i tempi della diagnosi: in caso di dolore mestruale, che magari peggiora nel tempo, o di improvvisa insorgenza di dolore ai rapporti è necessario rivolgersi allo specialista ginecologo di fiducia che tramite la visita, l’ecografia transvaginale ed eventuali opportuni esami del sangue, sarà in grado di escludere la presenza di endometriosi.