In occasione della Giornata Mondiale contro i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), approfondiamo un fenomeno ancora poco conosciuto: la Drunkoressia. Questo termine, di recente formulazione, descrive un comportamento alimentare disfunzionale che combina l’abuso di alcol con una severa restrizione calorica, ed è responsabile di gravi conseguenze per la salute fisica e psicologica di chi ne soffre. Intervista alla dott.ssa Francesca Paparella, biologa nutrizionista CDI

Cos’è la drunkoressia?
La Drunkoressia si manifesta con la tendenza a sostituire le calorie degli alimenti con quelle dell’alcol, con l’obiettivo di evitare un aumento di peso o persino di dimagrire. Chi ne è affetto riduce drasticamente l’assunzione di cibo o pratica il digiuno, considerando gli alcolici come un’alternativa calorica ai pasti. Questo comportamento è particolarmente diffuso tra giovani adulti, ma può interessare persone di qualsiasi genere ed età.
A differenza del consumo moderato di alcol, che nella cultura alimentare di molti è considerato una parte del pasto associabile a diverse pietanze, con la Drunkoressia si assiste a un modello completamente diverso: l’alcol non accompagna il cibo, ma lo sostituisce, con effetti negativi sul metabolismo e sulla percezione dell’appetito.
Le implicazioni sulla salute
Dal punto di vista nutrizionale, anche se il numero di calorie ingerite può sembrare sufficiente a coprire il fabbisogno totale, questo comportamento alimentare porta a uno stato di malnutrizione. Ciò avviene perché l’alcol fornisce “calorie vuote” – ossia prive di nutrienti essenziali. Inoltre, è opportuno ricordare che l’alcol è una sostanza estranea al nostro organismo, e pertanto, a seconda delle quantità ingerite, comporta delle implicazioni sulla nostra salute.
Campanelli d’allarme della Drunkoressia
Riconoscere i segnali di questo disturbo è essenziale per intervenire tempestivamente. Alcuni sintomi tipici includono:
- Consumo eccessivo di alcol in un breve arco di tempo.
- Digiuno o restrizione alimentare per compensare le calorie degli alcolici.
- Esercizio fisico eccessivo per “bruciare” le calorie dell’alcol.
- Comportamenti compensatori per evitare l’aumento di peso.
- Ossessione per il conteggio delle calorie.
Se si riconoscono questi comportamenti in sé stessi o in una persona vicina, è fondamentale parlarne con un medico o uno specialista in disturbi alimentari.
Un problema socioculturale da non sottovalutare
È importante ricordare che la recente diffusione di disturbi come questo evidenzia come questi siano fenomeni molto comuni e talvolta correlati a ideali socioculturali, specialmente nei contesti sociali e lavorativi. Tuttavia, questo disturbo non deve essere sottovalutato né stigmatizzato.
Affrontarlo con consapevolezza significa promuovere il benessere psicofisico, rivolgendosi a specialisti della nutrizione e della salute mentale. Un approccio integrato, che tenga conto sia degli aspetti psicologici che nutrizionali, è essenziale per recuperare un rapporto sano con il cibo e con il proprio corpo.
L’obiettivo finale? Migliorare la qualità della vita e tutelare la propria salute, con il supporto di professionisti e delle persone care.