Intervista alla dott.ssa Veronica Tagliabue, dietologa CDI
Le festività natalizie, oltre all’originale significato religioso, rappresentano un’occasione per ritrovarsi con famigliari ed amici ed inevitabilmente condividere i piaceri della buona tavola, così da -altrettanto inevitabilmente- condizionare qualche strappo alle buone regole dietetiche,
Le festività natalizie sono un appuntamento a cui ci dedichiamo, almeno con il pensiero, già mesi prima, pensando con largo anticipo alle leccornie da preparare per la Vigilia, Natale, Santo Stefano e il Cenone di Capodanno, una 7 giorni no stop di cibo, che spesso ciascuno cerca di reinterpretare a suo modo, magari mangiando meno o, addirittura, digiunando a pranzo per poi poter osare un po’ di più durante la cena (o viceversa). Se però per la maggioranza delle persone la tradizione di solito conduce ad acquistare qualche chilo in più, per il soggetto diabetico può celare rischi più insidiosi e, pertanto, meglio essere idoneamente informati su come affrontare i ricchi banchetti.
Qual è l’errore principale che la maggior parte delle persone fa durante le feste?
Saltare pranzo o cena. Digiunare a mezzogiorno non solo da un punto di vista nutrizionale ha poco senso -se poi alla sera ci si abbuffa di tartine e pasticci vari-, ma si sa bene che il rischio per chi ha problemi di glicemia può essere pericoloso.
Il Natale dovrebbe essere un momento conviviale per tutti, ma se si impongono delle limitazioni si rischia di discriminare gli invitati, isolandoli
In realtà no. La persona diabetica non deve assolutamente sentirsi un invitato di serie B: nessun cibo, alla fine, rientra in una lista nera, ma seguire le regole del buon senso (che in realtà possono essere un valido vademecum per tutti) e qualche consiglio culinario strategico aiutano a non incorrere in problemi più gravi di un ago della bilancia spostato più a destra del solito.
Qualche esempio?
E’ vero che esiste una tradizione, ben solida, ma con poco sforzo e qualche piccolo cambiamento è possibile aiutare la nostra salute. Meglio quindi preferire la farina integrale alla farina di tipo 0 e l’olio EVO al burro. Nei dolci, a strutto e burro, perché non provare la polpa di avocado e la crema di sesamo o di mandorle. Bere acqua, tanta, non rinunciare a verdure che, oltre a dare più senso di sazietà, limitano l’assorbimento degli zuccheri, meglio la cottura al forno che il fritto, e una passeggiata «digestiva» non ha mai fatto male a nessuno. Anzi, il moto è sempre un toccasana per tutti.
E le regole?
Il consiglio è comunque quello di seguire il Decalogo stilato dagli esperti della Società’ Italiana di Diabetologia, che fornisce alcune regole di facile applicazione che permettono il mantenimento di un buon controllo glico-metabolico:
- OCCHIO ALLE PORZIONI. Ridurre le quantità dei cibi per ogni pasto per assaporare tutti i piatti della tradizione senza nuocere eccessivamente alla glicemia.
- MISURARE PIÙ SPESSO LA GLICEMIA. Prima e dopo i pasti, per diventare consapevoli dei cibi che maggiormente aumentano la glicemia e provvedere eventualmente a correzioni estemporanee con boli addizionali di insulina, per chi ne fa uso
- BERE TANTA ACQUA. Quando mangiamo di più, bere tanta acqua aiuta la diuresi; al contrario, è bene limitare gli alcolici ed evitare bevande zuccherate
- VIA LIBERA ALLA VERDURA. Assunta all’inizio di ogni pasto o o nel contesto di essi aiuta a sentirsi sazi più facilmente e limita l’assorbimento degli zuccheri.
- NON RESTARE A DIGIUNO A LUNGO. Fare dei piccoli spuntini con frutta fresca o cereali integrali protegge da oscillazioni glicemiche ampie, permettendo di giungere al pasto successivo senza troppo appetito
- USARE L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA. Condire sempre le pietanze con olio extravergine di oliva, un vero toccasana per il cuore e i vasi, evitando l’utilizzo di burro o strutto
- DOPO I PASTI FARE UN PO’ MOTO. Dopo un pasto sostanzioso, una passeggiata in compagnia o un po’ di ballo con gli amici consentono di attenuare i picchi glicemici post-prandiali
- ATTENZIONE AI DOLCI E ALLA FRUTTA SECCA. Meglio non consumarli a fine pasto, quando aumenterebbero eccessivamente il carico glicemico. Preferire i dolci fatti in casa, soprattutto se preparati con farine integrali (tipo 2) o di legumi. La frutta secca, in piccole quantità, può essere assunta come uno spuntino tra un pasto e l’altro
- USARE METODI DI COTTURA SANI. Preparare le nostre pietanze usando la cottura al vapore, al forno, alla griglia ed evitando la frittura
- AL DI FUORI DEI GIORNI DI FESTA TORNARE A REGIME. Compensare tutte le eccezioni seguendo con attenzione il regime dietetico abituale nei giorni non festivi.
In conclusione, DI TUTTO, MA POCO DI TUTTO. Facendo uso della moderazione e seguendo i consigli del proprio specialista di fiducia, soprattutto per quanto riguarda la gestione dei farmaci, anche chi soffre di diabete potrà godersi i piaceri delle tavole natalizie, senza privazioni drastiche ed evitando i dannosi digiuni preventivii