Una nuova pubblicazione Inail, dedicata dell’accessibilità degli ambienti di lavoro, riassume la normativa vigente e introduce le nuove metodologie della norma UNI EN 17210: “Design for All” / “Universal Design”, nuovo approccio per la realizzazione di soluzioni inclusive dedicate a chi, anche solo temporaneamente, sperimenti limitazioni alle proprie capacità funzionali e di partecipazione sociale.
La pubblicazione Inail “Ambiente di lavoro inclusivo – La sicurezza sul lavoro è un diritto di tutti” affronta il tema dell’accessibilità degli ambienti di lavoro da un’angolazione che non tutti sono abituati a considerare: ovvero che una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale-culturale-fisico è una condizione che, nel corso della vita, tutti possono sperimentare, anche solo temporaneamente. Ogni individuo, date le proprie condizioni di salute, può veder limitate o ristrette le sue capacità funzionali e di partecipazione sociale. In particolare, ciò è frequente tra i lavoratori anziani, più frequentemente affetti da patologie limitanti l’autonomia e la partecipazione ad alcuni contesti di vita o di lavoro.
Un ambiente di lavoro inclusivo e accessibile è, quindi, condizione necessaria per garantire a tutti il diritto di lavorare in condizioni di sicurezza, salute e benessere. La recente norma UNI EN 17210 descrive i requisiti minimi funzionali di base e le raccomandazioni per realizzare ambienti accessibili e usabili secondo l’approccio “Design for All” / “Universal Design”, studiato per promuovere un utilizzo equo e sicuro da parte del maggior numero di utenti, incluse le persone con disabilità.
La pubblicazione Inail fornisce un quadro sinottico della normativa di riferimento e illustra i sette requisiti funzionali di accessibilità e fruibilità caratteristici dell’approccio Design for all: 1) equità, consistente nella progettazione per tutti, a prescindere dalla condizione disabilitante; 2) flessibilità, consistente nella capacità di adattarsi alle diverse condizioni disabilitanti; 3) semplicità e intuitività, consistente nella facilità di comprensione, indipendentemente dall’esperienza dell’utente, dalla sua conoscenza, dalle sue capacità linguistiche o dal suo livello di concentrazione; 4) percettibilità delle informazioni, consistente nell’efficace comunicazione delle informazioni necessarie all’utente, indipendentemente dalle condizioni ambientali o dalle capacità sensoriali; 5) tolleranza all’errore, consistente nella minimizzazione dei pericoli e delle conseguenze avverse di azioni accidentali o non volute; 6) contenimento dello sforzo fisico, consistente nell’utilizzo in modo efficiente, confortevole e con minima fatica; 7) misure e spazi per l’avvicinamento e l’uso, consistente nel rendere lo spazio facilmente fruibile indipendentemente dalle dimensioni del corpo dell’utente, della postura e dalla mobilità.