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Cuore e bicicletta: cosa succede quando pedaliamo

Intervista al dott. Roberto Mattioli, cardiologo CDI

Andare in bicicletta è, relativamente, poco faticoso. In soggetti sani, oppure in pazienti con patologie ben controllate dalla terapia ed in assenza di sintomi, il ciclismo, a tutti i suoi livelli (agonistico, amatoriale oppure ricreativo), non comporta alcun danno per il cuore o per i polmoni. Nel soggetto non agonista è importante mantenere un’andatura regolare.
L’adattamento del ritmo cardiaco e di quello respiratorio si ottiene progressivamente. La velocità ottimale per “allenare” il cuore è di circa 15 km / ora.

Quali sono gli effetti del ciclismo sul nostro fisico?
Il ciclismo è uno sport di resistenza ad attività prevalentemente aerobica. Come tutte le attività fisiche determina effetti sia sul nostro sistema cardio-vascolare, sia nei muscoli scheletrici. Facendo un rapido riassunto dei processi fisiologici possiamo ricordare che l’energia che origina dalla combustione di glucidi (carboidrati), lipidi (grassi) e proteine contenuti nei cibi, viene trasformata in lavoro meccanico. Facendo un lavoro aerobico, ai muscoli è necessaria più “energia”; perciò aumenta la quantità di sangue in circolo che porta ai tessuti ossigeno e sostanze nutrienti.
Questo avviene con l’aumento della “gittata cardiaca”: cioè, la quantità di sangue espulsa in un minuto dal cuore.

Cuore e ciclismo: cosa succede quando pedaliamo?
Come in tutti gli sport, in particolare di resistenza, anche con il ciclismo si verificano modificazioni morfo-funzionali del cuore con progressivo aumento della massa cardiaca che possono condurre all’ipertrofia (aumento di spessore) del ventricolo sinistro.

Come possiamo calcolare la soglia della frequenza cardiaca in allenamento?
La soglia della frequenza cardiaca si può calcolare con la formula: “ 220 – età”. Un allenamento aerobico si ottiene considerando l’ 85 % di tale valore. Questo significa che in soggetti giovani e allenati, il cuore può arrivare a 180-200 battiti al minuto. In un soggetto tendenzialmente sedentario, con due o tre percorsi di 45-60 minuti alla settimana, il volume di sangue può aumentare di 3 o 4 volte rispetto al normale. In un atleta che si allena tutti i giorni, il volume di sangue aumenta di 20 – 25 volte.

Quali sono i parametri per valutare il grado di allenamento?
Alcuni parametri che permettono di valutare il grado di allenamento e di attività fisica sono: il consumo massimo di Ossigeno (VO2 massima) e la soglia anaerobica. La VO2 massima (unità di misura ml/Kg/min) rappresenta il massimo consumo di ossigeno che un soggetto può sostenere; esprime quindi la sua potenza aerobica. In una persona sedentaria il valore è di circa 45 ml/kg/min; in un ciclista professionista arriva a 75/80 ml/Kg/min. La soglia anaerobica è il valore fino al quale un individuo riesce ad utilizzare il metabolismo aerobico, senza produrre acido lattico. Quando si accumula acido lattico nei muscoli non si riesce più a sostenere lo sforzo fisico. L’allenamento costante permette di alzare progressivamente la soglia anaerobica e quindi di tollerare maggiormente la fatica fisica. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato che l’allenamento aerobico di circa 40 – 45 minuti, ripetuto due-tre volte alla settimana, ha un effetto molto benefico sul sistema cardiovascolare riducendo la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.

Quali sono le visite di controllo da effettuare prima dell’attività fisica?
Ovviamente, come in tutti gli sport ed attività fisica, è fondamentale avere la certezza che il cuore sia sano e che possa sostenere sforzi prolungati. Questa si ottiene con le normali visite di idoneità sportiva e, in particolare per coloro che non sono atleti agonisti, con accurata valutazione cardiologica clinica e strumentale (Test da Sforzo, Ecocardiogramma color-doppler, Elettrocardiogramma dinamico Holter).

I vantaggi del ciclismo
Nel soggetto sano, anche se tachicardico, andare regolarmente in bicicletta fa molto bene. Analogamente in pazienti con diabete e/o colesterolo elevato, per le motivazioni già descritte, pedalare aiuta a diminuire la glicemia, il colesterolo e globalmente tutti i fattori di rischio cardiovascolare.

Quali sono le conseguenze di un “allenamento eccessivo”?
In alcuni casi esiste la condizione di eccessivo allenamento. Questo, però, in accertate condizioni di buona salute, non arreca danni al cuore. Al contrario, se esiste una patologia non ben controllata, lo sforzo intensivo può peggiorarne la gravità.
Nel caso di un soggetto che ha avuto un infarto miocardico o che soffre di ischemia l’uso frequente della bicicletta, praticato a intensità basse, ha numerosi vantaggi quali la perdita del peso corporeo, migliore ossigenazione muscolare a seguito della vasodilatazione venosa ed arteriosa, riduzione della frequenza cardiaca e pressione arteriosa a riposo, miglioramento dell’umore e delle attività cerebrali (a seguito della secrezione di endorfine), riduzione delle calorie e quindi dei livelli di colesterolo (con aumento dell’HDL, il cosiddetto “colesterolo buono “), scarico del lavoro delle articolazioni (adatto quindi anche a persone in sovrappeso).

Consigli per chi vuole iniziare ad andare in bicicletta
Di seguito una serie di consigli per tutti quelli che volessero iniziare ad andare in bicicletta con un’ atteggiamento di tipo ricreativo ed amatoriale:

  • Iniziare lentamente: con una frequenza di pedalata costante e non frenetica; iniziare con percorsi senza eccessivi dislivelli;
  • Effettuare controlli annuali: una visita cardiologia ed un test da sforzo (eventuali approfondimenti su giudizio del medico curante o dello specialista cardiologo);
  • Evitare di uscire con troppo freddo o caldo: situazioni di caldo o freddo estremi influenzano negativamente la pressione arteriosa;
  • Mantenere costanza di allenamento: meglio 20 – 30 minuti tutti i giorni che una sola ora alla settimana;
  • Evitare la competizione personale: l’’obiettivo è raggiungere un equilibrio psico-fisico di buona salute.

Per concludere: andare in bicicletta è salutare, non presenta particolari controindicazioni anche in soggetti con patologie o precedenti eventi cardio-vascolari. Il tutto deve esser fatto dopo attenta valutazione medica e partendo dal presupposto che tale attività serve per migliorare il nostro stato di salute psico-fisica e non deve essere vissuta come una competizione. Questa la lasciamo ai professionisti del settore.

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