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Chirurgia proctologica: “smart” senza dolore e senza ricovero

Intervista al dott. Marco Stella, chirurgo CDI

Le emorroidi sono una parte anatomica del nostro corpo che hanno una funzione nel coadiuvare il meccanismo della continenza. In quanto tali non sono una malattia, ma talvolta “si ammalano“ provocando disturbi molto fastidiosi poiché la zona anale è una delle più sensibili del nostro corpo. La stessa cosa vale per l’altra patologia proctologica, le ragadi anali, che rappresentano una problematica molto dolorosa e, se trascurate, possono evolvere in ascessi e fistole.

Racconti terribili sull’intervento di emorroidectomia fanno si che le persone che ne soffrono non affrontano il problema quando si manifesta, trascinandosi fino a quando l’intervento “vecchia maniera“ risulta inevitabile. Questo è il “tabù” che bisogna sfatare: i disturbi emorroidari si possono curare con tecniche ambulatoriali non dolorose o, se anche si dovesse arrivare ad una soluzione chirurgica, vi sono ormai delle tecniche con le quali il dolore è trascurabile.

Sono passati gli anni, la medicina ha fatto passi da gigante e la patologia emorroidaria può essere affrontata in tempo con diversi sistemi assolutamente indolori con delle tecniche che rendono il dolore post intervento così trascurabile da far dire a molti pazienti “se avessi saputo che era così mi sarei fatto curare molto prima e non avrei sofferto in questi anni”.

Le diverse tecniche possibili

Legatura elastica delle emorroidi

In inglese “ rubber bands”, la metodica consente di trattare la patologia emorroidaria ambulatorialmente, senza nemmeno l’anestesia locale poiché procedura indolore, ripetibile e con una Customer satisfation pari al 98% dei casi. La tecnica consiste nell’introdurre un piccolo anoscopio trans anale, e, con uno strumento simile ad una pistola collegata ad un aspiratore, di aspirare il gavocciolo emorroidario alla cui base la pistola applica un micro elastico che chiude il passaggio di sangue: l’emorroide “muore” e si stacca dopo un paio di giorni. La tecnica è ripetibile negli anni ed è assolutamente indolore.

Dearterializzazione  con  doppler

E’un tecnica chirurgica innovativa che consente togliere i sintomi legati alle emorroidi preservando la anatomia del canale anale. Il doppler permette di evidenziare l’arteria che porta sangue e gonfia le emorroidi e di legarla selettivamente con un punto nella zona meno sensibile al dolore.
Una volta de-arterializzati i cuscinetti emorroidari il chirurgo li sistema facendoli tornare alla situazione originale. Anche questa procedura che però prevede una sedazione  può essere eseguita in regime di day-surgery con pochissimo dolore post operatorio.

Mucoprolassectomia sec. Longo

Nel caso le emorroidi fossero ad uno stadio talmente avanzato da non poter essere trattate con uno dei metodi sopra riportati, si può procedere con la mucoprolassectomia sec. Longo. Questa tecnica prevede che venga preservato il tessuto perianale (sede del dolore nella chirurgia classica): tramite uno strumento che taglia e cuce posto all’interno del canale anale, si asporta a tutta circonferenza un anello della parete al disopra della linea dentata, ottenendo così in contemporanea la chiusura del flusso sanguigno e una sorta di lifting del prolasso esterno.

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