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CDI: test gratuiti nella Giornata Mondiale Contro l'Epatite

World Hepatitis Day: test gratuiti in alcune sedi del CDI

Sono quasi 300.000 in Italia i casi di epatite C non diagnosticati: tra i comportamenti più a rischio rapporti sessuali non protetti e tatuaggi in strutture poco affidabili. Per promuovere la conoscenza della patologia martedì 28 luglio il Centro Diagnostico Italiano offrirà ai cittadini l’opportunità di sottoporsi gratuitamente al test per la diagnosi rapida dell’epatite C in alcune sedi.

Milano, 23 luglio 2020 

Si stima che in Italia vi siano circa 250-300.000 casi “sommersi” di epatite C, cioè persone che convivono inconsapevolmente con la malattia*: per promuovere la conoscenza di questa malattia il Centro Diagnostico Italiano – CDI aderisce alla giornata mondiale dedicata offrendo la possibilità di sottoporsi gratuitamente al test salivare a risposta rapida per la diagnosi dell’epatite C (HCV).

Il test, solo su prenotazione on line, potrà essere effettuato nella giornata di martedì 28 luglio, nelle sedi:
CDI Cairoli – largo Cairoli 2
CDI viale Monza – viale Monza 270
CDI Porta Nuova – Piazza Gae Aulenti 4 (sunken gallery)
CDI Lavater – via Omboni 8
CDI Largo Augusto – Corso di Porta Vittoria 5
CDI Corsico – via Vecchia Vigevanese 4 – Corsico
CDI Cernusco – via Torino 8 – Cernusco sul Naviglio.

La prenotazione online andrà effettuata al link https://prenota.cdi.it, scegliendo la voce: TEST SALIVARE ANTI – HCV.

Il World Hepatitis Day, la giornata mondiale contro l’epatite promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e celebrata ogni anno il 28 luglio, è volto a creare consapevolezza su questa patologia. Il messaggio lanciato dall’OMS per il 2020 recita: ‘Find the missing millions’. Un invito rivolto a tutti, in tutto il mondo, affinché si possano diagnosticare i numerosissimi casi sommersi e non diagnosticati.
Se oggi sono disponibili farmaci rivoluzionari per l’eradicazione del virus, sono ancora molti i comportamenti “a rischio” che non si conoscono o che sono sottovalutati, come tatuaggi in strutture poco affidabili o rapporti sessuali non adeguatamente protetti, e che quindi espongono inconsapevolmente a un contagio. Ad esempio, l’Istituto Superiore di Sanità calcola che vi siano circa 80.000 casi tra chi ha fatto trattamenti estetici prima del 2000.

Fulvio Ferrara, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Genetica Medica e Anatomia Patologica del Centro Diagnostico Italiano commenta l’iniziativa: “Da 45 anni l’attività del Centro Diagnostico Italiano si propone, attraverso la consulenza dei suoi esperti, di aumentare consapevolezza e attenzione alla prevenzione. Occasioni come le giornate di sensibilizzazione organizzate e sostenute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono molto importanti: permettono da un lato di aumentare l’attenzione su queste patologie spesso ignorate o sottovalutate e dall’altro di avvicinare la popolazione al concetto di prevenzione, fondamentale per una diagnosi precoce. L’avvento della terapia molecolare per l’epatite C ha drasticamente modificato l’evoluzione di questa patologia da cui oggi si può guarire: da diverso tempo quindi CDI ha fatto sua una campagna di diagnosi precoce attraverso test “on the road” anche in occasioni come il Giro d’Italia degli scorsi anni, che ci ha consentito di raggiungere un vasto territorio a livello nazionale e di fare emergere situazioni di positività al virus del tutto ignote. La diagnosi precoce di HCV in soggetti asintomatici è fondamentale affinché le nuove terapie possano agire prima che il danno epatico incida sulle aspettative di vita dell’individuo.”.

L’esame per la diagnosi rapida dell’epatite C richiede un digiuno assoluto di almeno trenta minuti, consiste in un semplice prelievo salivare che permette di individuare il virus dell’epatite e offre una risposta in soli venti minuti. In caso di positività, il paziente sarà invitato ad effettuare un prelievo ematico per la conferma della diagnosi.

L’epatite C
L’epatite C è un’infiammazione del fegato causata da un virus denominato HCV. Il virus attacca principalmente il fegato causando la morte delle cellule epatiche e provocando di conseguenza danni strutturali e funzionali molto gravi.
Le cause principali della diffusione del virus dell’epatite C, oltre ai rapporti sessuali non protetti, sono le infezioni contratte per inadeguata sterilizzazione e per carenza d’igiene: piercing, tatuaggi, trattamenti estetici o un semplice intervento dal dentista in condizioni di rischio si possono trasformare in possibili occasioni di contagio. Dai 130 ai 210 milioni d’individui nel mondo presentano un’infezione cronica da virus dell’Epatite C, tuttavia non è possibile definire un numero preciso: anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità è in grado di fornire solo stime di prevalenza dell’infezione.

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