Intervista al dott. Luca de Robertis, fisioterapista ed osteopata CDI
Estate in arrivo, voglia di sport all’aria aperta, meglio se in compagnia! Il beach volley, come ogni anno, è tra le attività più amate e praticate dagli italiani, grazie anche alla grande tradizione agonistica del nostro paese sia della pallavolo indoor che, negli ultimi anni soprattutto, del beach volley. Che venga praticato a livello amatoriale, in spiaggia con amici o a livello agonistico, questo sport raduna ogni anno tanti appassionati, merito della sua capacità di coniugare attività all’aria aperta e un alto lavoro muscolare e cardio-respiratorio, indicato anche per tonificare e smaltire quei chili in eccesso accumulati durante il freddo e pigro inverno.
Quali sono gli infortuni più frequenti in chi pratica questo sport?
Come ogni sport, anche il beach volley non è esente da potenziali infortuni e traumi che rischiano, se non ben gestiti o prevenuti, di compromettere la prestanza atletica o il relax vacanziero estivo. A differenza della versione indoor, il beach volley è caratterizzato da una minore incidenza di traumatismi da contatto col terreno, grazie alla natura più soffice e adattabile del terreno, ma al pari della pallavolo classica i rischi di incorrere ad altre tipologie di infortunio sono reali. Vediamo insieme quali e cosa possiamo fare per diminuire o azzerare le possibilità di rovinarci le nostre ferie estive:
- Patologie a carico della spalla ( lesione cuffia dei rotatori )
- Patologie da sovraccarico del ginocchio (lesioni meniscali )
- Lombalgie muscolari o discali ( protusione discale )
- Traumi distorsivi delle dita
Le patologie o le sindromi dolorose alla spalla sono molto comuni per via della natura del gesto atletico, caratterizzato da movimenti ad ampio raggio, veloci, in posizione overhead. I continui e ripetuti attacchi possono a lungo andare creare fastidi o infiammazioni a carico delle componenti capsulo-legamentose della spalla o più comunemente alla cuffia dei rotatori, cioè l’insieme di strutture tendinee che avvolge e stabilizza la spalla grazie all’azione muscolare di pertinenza.
Il riscaldamento pre-partita può fare la differenza nella corretta prestazione?
Sicuramente migliorare e perfezionare il gesto tecnico riduce di molto l’incidenza traumatica, ma è bene ricordarsi che un buon riscaldamento pre-partita, esercizi di mobilità e potenziamento muscolare con l’ausilio delle fasce elastiche per esempio, sono indispensabili per scongiurare l’infortunio.
Dolori post-partita: come affrontarli?
In caso di dolori passeggeri post partita, senza danno o lesione conclamata, a volte basta applicare per 15-20 minuti del ghiaccio nella zona articolare dolente per scongiurare dolori o infiammazioni prolungate. Se invece siete stati sfortunati e vi siete procurati una lesione alla spalla è altamente raccomandato rivolgersi sempre al proprio medico specialista e conseguenzialmente al fisioterapista che insieme costruiranno il piano riabilitativo più idoneo ed efficace per un completo recupero e un ritorno all’attività sportiva.
Trauma al ginocchio
Anche il ginocchio, seppur in misura minore rispetto all’articolazione della spalla, va spesso incontro a dolori o traumi secondari ai ripetuti salti, agli spostamenti rapidi e ai tuffi per il recupero della palla durante un’azione avversaria, che nel beach volley sono in numero maggiore rispetto alla pallavolo classica. I suggerimenti dati per quel che riguarda la prevenzione agli infortuni della spalla valgono anche per il ginocchio, con una maggiore attenzione al potenziamento muscolare in modo da poter supportare gli sforzi e sgravare l’articolazione. Gli stessi, in maniera più mirata, precisa e specializzata, insieme ad esercizi di propriocezione e ad un eventuale recupero della funzione e della mobilità persa, saranno i protagonisti della rieducazione post infortunio o post intervento in caso di danni di seria entità.
Dolore alla schiena
Così come tutti gli sport di salto, anche nel beach volley la schiena, soprattutto la porzione lombare e lombo-sacrale viene stressata a causa del movimento di attacco che richiede oltre la fase di salto e di atterraggio anche una estensione e torsione del busto che se non ben eseguita può provocare fastidiosi dolori o blocchi articolari. Anche per la schiena vale quindi il discorso molto importante del riscaldamento con lo scopo di mobilizzare la colonna, aumentare l’apporto ematico nella struttura e preparare la muscolatura stabilizzatrice al successivo stress. In caso di blocchi articolari o “contratture” prolungate dolorose il vostro fisioterapista dopo attenta valutazione e analisi posturale inquadrerà il giusto approccio riabilitativo fondato su terapia manuale ed esercizi terapeutici.
Traumi contusivi alle dita
Infine, discorso diverso per quel che riguarda i traumi contusivi alle dita, evento ovviamente non prevedibile, ma molto frequente in tutti gli sport con la palla. In questi casi è utile, soprattutto se in passato già accaduto, proteggere le dita con del nastro adesivo anelastico. Si tratta di rotoli di tape che non hanno la possibilità di estendersi oltre la naturale misura e quindi avvolti attorno le dita proteggono le falangi o le articolazioni della mano in caso di contatto sbagliato con la palla o la rete.