Intervista alle dott.se Maria Fausta Curci e Sonia Percoco, neuropsicomotriciste CDI
Quando parliamo di autoregolazione facciamo riferimento alla capacità di gestire non solo il proprio comportamento, ma anche le emozioni e le risorse attentive. Queste competenze sono particolarmente fondamentali in quanto consentono alla persona di adattarsi a nuove richieste, sia di tipo sociale che cognitivo.
Lo sviluppo delle abilità di autoregolazione avviene per lo più in età prescolare e prosegue per tutta la vita, ma già durante i primi due anni si possono osservare importanti cambiamenti. Il sostegno da parte del genitore di queste competenze nelle prime fasi di vita ha un ruolo fondamentale sullo sviluppo dell’autoregolazione negli anni successivi.
È possibile osservare come sin da subito ogni bambino risponda a richieste ed eventi in modo diverso. Ciò è determinato dalle caratteristiche individuali, ma risulta fondamentale anche il tipo di risposta che il genitore dà in reazione a quella del bambino. In questo modo il comportamento del piccolo potrà essere sostenuto o scoraggiato.
In che modo, dunque, è possibile sostenere lo sviluppo di queste competenze in modo funzionale nelle prime fasi di vita del bambino?
Nelle prime settimane di vita capita spesso che piccoli cambiamenti, come l’inizio o la fine del bagnetto o il cambio del pannolino, possano creare disagio nei bambini. Tipicamente il genitore interviene con azioni di contenimento fisico, come il prenderlo in braccio, il cullarlo o il portarlo in giro. Oltre a questo, può risultare fondamentale intraprendere interazioni brevi e comunicative faccia a faccia che siano caratterizzate dalla modulazione della voce e delle espressioni facciali, al fine di rassicurare il piccolo, mostrare accoglienza e comprensione del suo disagio ed aiutarlo a ritrovare la serenità. Può anche essere importante cogliere la capacità del bambino di iniziare a fronteggiare in autonomia i momenti per lui più complessi e lascargli pian piano lo spazio per imparare ad autoregolarsi, rimanendo sempre al suo fianco e monitorando la necessità di sostegno. Questo risulta fondamentale anche nei mesi successivi, durante i quali il bambino avrà modo di confrontarsi con situazioni sempre differenti. Questi spazi consentiranno non solo di acquisire competenze di autoregolazione, ma anche di iniziare a sviluppare un sentimento di autoefficacia.
Anche la regolarità e dunque la prevedibilità della routine consentono al bambino più piccolo di gestire emozioni e comportamenti. Attraverso l’interiorizzazione della sequenza degli eventi, il bambino potrà regolare eventuali difficoltà emotive sulla base della certezza di ciò che accadrà. Se, ad esempio, è impaziente mentre la mamma gli sta preparando la pappa, può trovare il modo di rasserenarsi poiché sa che dopo determinate sequenze riceverà ciò che tanto attende. In questo modo avrà assimilato la capacità di gestire la frustrazione dell’attesa.
Il sostegno del genitore risulta particolarmente fondamentale per i più piccoli nel momento in cui si ritrovano a compiere un’esperienza nuova. Il bambino sarà maggiormente invogliato e sereno se il genitore mostrerà un atteggiamento tranquillo e positivo. Diversamente accadrà se il genitore si mostrerà preoccupato: il bambino sarà più restio ad intraprendere questa nuova esperienza. Il genitore diventa, dunque, il riferimento sociale del bambino.
Con il passare dei mesi, in particolare nel secondo anno di vita, accade spesso che ci si ritrovi ad affrontare momenti di opposizione da parte del bambino. Per aiutarlo a gestire le proprie emozioni e reazioni in modo funzionale può essere utile trasformare l’opposizione in collaborazione, ovvero utilizzare l’evento come occasione di intervento e aiuto da parte del bambino, mantenendo il contesto sereno e giocoso. Affinché i bambini siano collaboranti è importante che sin da piccoli vengano coinvolti attivamente nella routine quotidiana sviluppando così un senso di autoefficacia.
La spiegazione verbale
Inoltre, è fondamentale dare al bambino una spiegazione verbale del perché una cosa va fatta oppure no: ciò lo aiuterà a comprenderne il motivo e ad interiorizzare la regola ed il comportamento. Con la sola imposizione vi è la tendenza a focalizzarsi esclusivamente sulle emozioni provate in quel momento senza che vi sia assimilazione di ciò che volevamo trasmettere.
Non cedere subito alle rimostranze dei bambini
Affinché il bambino comprenda appieno, è opportuno che la regola venga mantenuta senza contraddizioni: cedere al primo segnale di ribellione potrebbe rinforzare il comportamento disfunzionale poiché ritenuto efficace per venir meno a quanto richiesto.
Allo stesso tempo è fondamentale mantenere un atteggiamento affettuoso ed incoraggiare i comportamenti apprezzabili.
In generale, per favorire sin da subito le competenze di autoregolazione, è bene accogliere sempre le emozioni del bambino, rispecchiarle ovvero dare un rimando di ciò che sta provando ed aiutarlo così ad esserne consapevole. È poi importante adeguare la propria risposta all’intensità e al tipo di emozione del bambino per far sì che pian piano possa imparare a regolare le proprie emozioni e reazioni in modo autonomo e funzionale.