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Asma, bronchite cronica ostruttiva e enfisema polmonare: come distinguerle e come diagnosticarle

Intervista al dott.Carlo Castelli, pneumologo CDI

Asma, bronchite cronica ostruttiva e enfisema polmonare sono patologie infiammatorie croniche apparentemente simili ma in realtà molto diverse tra loro, che presentano un trend in salita.
In particolare è stato calcolato che la bronchite cronica ostruttiva, denominata anche BPCO, costituirà a breve la terza causa di morte nel mondo.

Quali sono i sintomi?
Queste malattie sono tutte caratterizzate da ostruzione variamente reversibile delle vie aeree con ristagno di aria nei polmoni e alterazione degli scambi di ossigeno e, negli stadi più gravi, di anidride carbonica.
Sintomo principale comune è la tosse che nel caso della BPCO e dell’enfisema polmonare può essere più o meno catarrale, mentre nell’asma è quasi sempre poco produttiva.
Altra caratteristica comune è la mancanza di respiro, sintomo che nell’asma ha andamento accessionale, presentandosi all’improvviso e in pieno benessere, mentre nel caso della BPCO e dell’enfisema ha carattere progressivo. Si manifesta in principio per sforzi di una certa entità come camminare velocemente o fare le scale e successivamente, con il peggiorare del quadro clinico, anche per sforzi modesti. In tutti i casi quando la malattia è diagnosticata in ritardo o viene curata in modo non appropriato si può arrivare a quella condizione estremamente invalidante e difficilmente controllabile da parte della terapia denominata insufficienza respiratoria. Quando questo succede la mancanza di respiro è tale da limitare in modo importante lo svolgimento delle comuni attività della vita e, nei casi particolarmente gravi, da obbligare il paziente a far ricorso all’ossigenoterapia.

Esiste una predisposizione genetica nelle malattie respiratorie?
Nell’asma, soprattutto se associata a fattori di rischio quali inquinamento atmosferico, esposizione allergenica, rinite cronica e ripetuti episodi bronchitici in età infantile, la predisposizione genetica riveste un ruolo importante.
Nella BPCO e nell’enfisema polmonare, tranne che in rari casi, è invece meno significativa, mentre gli inquinanti ambientali e soprattutto il fumo di sigaretta ne costituiscono i principali fattori causali. In particolare quest’ultimo in rapporto con l’età determina più dell’85% del rischio di sviluppare la BPCO. Paragonati ai non fumatori, i fumatori hanno una qualità di vita scadente, una mortalità più alta e una prevalenza e incidenza di tosse produttiva e di altri sintomi respiratori, nonché di patologie cardiache correlate.

Parliamo di diagnosi e terapie
Essendo le malattie descritte ad andamento subdolo ma progressivamente invalidante, una diagnosi e una terapia precoci costituiscono un fattore fondamentale nell’arginare il peggioramento del quadro clinico e l’instaurarsi di gravi e limitanti sintomi respiratori.
In questo senso uno screening caratterizzato da valutazione da parte dello pneumologo e corredata da prove di funzionalità respiratoria, costituisce il momento essenziale nella diagnosi e nell’inquadramento clinico e terapeutico precoci di queste malattie. In particolare le prove di funzionalità respiratoria costituiscono un’indagine semplice e alla portata di tutti a cui dovrebbero ricorrere regolarmente i soggetti con fattori di rischio per queste patologie.

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