Due protocolli adottati dalle Parti sociali su invito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero della Salute annunciano novità nella strategia di contrasto e di contenimento della diffusione del SARS-CoV-2/Covid-19 negli ambienti di lavoro.
Il 6 aprile 2021 è stato siglato il nuovo “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, che innova i precedenti accordi del 14 marzo 2020 e del 12 aprile 2020: molte le disposizioni confermate, ma anche alcune importanti novità, tra le quali quelle relative alla riammissione dei lavoratori dopo assenza per malattia COVID-19 correlata, di cui trattiamo in un’altra news con riferimento alla successiva circolare del Ministero della Salute del 12 aprile 2021.
Sull’uso dei dispositivi di protezione individuale si specifica che in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è comunque obbligatorio l’uso delle mascherine chirurgiche o di dispositivi di protezione individuale di livello superiore. Tale uso non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento, in coerenza con quanto previsto dal DPCM 2 marzo 2021.
In materia di trasferte nazionali e internazionali, si suggerisce che il datore di lavoro, in collaborazione con il MC e il RSPP, tenga conto del contesto associato alle diverse tipologie di trasferta previste, anche in riferimento all’andamento epidemiologico delle sedi di destinazione.
Nella stessa data è stato siglato il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/Covid-19 nei luoghi di lavoro”, finalizzato a realizzare l’impegno delle aziende e dei datori di lavoro alla vaccinazione diretta dei lavoratori che prestano la loro attività in favore dell’azienda, a prescindere dalla tipologia contrattuale. L’adesione alla campagna vaccinale è su base volontaria, da parte dei datori di lavoro, dei medici competenti e dei lavoratori.
Per l’attuazione della campagna sono previste tre possibili forme: somministrazione diretta negli spazi aziendali, convenzione specifica con strutture sanitarie private, che provvedono in spazi propri o in azienda e somministrazione da parte di INAIL. Le modalità operative per aderire alla campagna sono in corso di definizione nei tavoli tecnici attivati a livello regionale.