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A Carnevale ogni chiacchiera vale?

Sembra che l’origine delle chiacchiere risalga all’Antica Roma quando le fritcilia erano prodotte in grande quantità in occasione dei Saturnali.

Pur essendo cambiate nei millenni le modalità di preparazione, l’amore per questo tipo di dolce è rimasto costante. Anzi, capita molto spesso che sui banchi di pasticcerie e panetterie non si aspetti il Carnevale, ma comincino a far la loro comparsa già subito dopo il Panettone di Natale.

Sono cambiate le abitudini alimentari degli italiani, durante il Carnevale?
In effetti, e per fortuna, delle tradizioni culinarie di un tempo – che prevedevano, per il giovedì e il martedì “grasso” (appunto), un menù trasgressivo a base di piatti di maiale e fritti – oggi è rimasta soltanto la consuetudine dei dolci. Chiacchiere, frappe, bugie, cenci, castagnole, frittelle, zeppole: il panorama dei dolci tipici di Carnevale è ampio e varia da regione a regione. Ma con un comune denominatore: sono tutti rigorosamente fritti.
È pur vero che, se in passato per friggere veniva utilizzato il grasso del maiale, oggi la frittura risulta sicuramente più “sana” grazie all’utilizzo degli oli vegetali (da preferire quelli di oliva e di arachidi). Ma rimane comunque un metodo di cottura non “dietetico”. Inoltre, non bisogna dimenticare la presenza dello zucchero, indispensabile ingrediente dell’impasto e della decorazione.

Si tratta, dunque, di dolci ipercalorici: circa 200 kcal per 4 chiacchiere e 120 kcal per 4 tortelli senza crema. Ma d’altronde, si sa, ai dolci è difficile resistere.

Come approcciarsi al consumo dei dolci tipici di questo periodo?
A meno che non ci siano patologie con rigorose indicazioni mediche, soltanto per quella settimana di festa, lasciamoci tentare. L’importante è riuscire a limitarsi, non facendosi ingannare da false illusioni: le chiacchiere “cotte al forno” in commercio, ad esempio, non corrispondono ad uno “sconto” calorico, poiché, in realtà, vengono prima fritte e solo successivamente passate in forno, al fine di renderle più croccanti e biscottate.

Come riuscire poi a rimediare e ad avere meno sensi di colpa dopo il Carnevale?
Archiviati i festeggiamenti in maschera e incentivati magari dai rigori quaresimali, che potrebbero far riscoprire l’antica quanto motivante pratica del “fioretto”, ci si potrebbe impegnare in un programma che preveda pasti equilibrati, poveri di grassi e zuccheri e ricchi di fibra. Senza trascurare, ma piuttosto intensificando l’attività fisica.

Chi sono i soggetti più “esposti” ad un eccessivo consumo di dolci?
Il Carnevale è soprattutto la festa dei più piccoli ed è proprio per questo che sono i bambini ad essere maggiormente esposti al consumo dei dolci tipici durante i vari veglioncini e le feste organizzate, in cui, tra l’altro, immancabile è la presenza di tutte quelle bevande gasate e zuccherine, che, unite al resto, costituiscono un apporto calorico eccessivo. Sappiamo bene che il consumo di queste bevande è una delle cause dell’obesità infantile, fenomeno ormai tristemente esteso, al quale, ancor più in queste occasioni, è necessario porre attenzione.

Come affrontare in modo equilibrato il consumo di dolci?
Il consiglio è quello di preferire, a Carnevale come durante il resto dell’anno, la preparazione casalinga dei dolci con ingredienti selezionati e modalità di cottura salutari. E, se proprio non fosse possibile, sarebbe bene acquistare i dolci soltanto in pasticcerie o forni per i quali si abbia la certezza che utilizzino prodotti di qualità per gli impasti e olio “pulito” per la frittura. In ogni caso, per smaltire nell’immediato le calorie in eccesso, un buono stratagemma potrebbe essere quello di far partecipare i bambini ai cortei in maschera, così da unire il divertimento all’efficacia di una bella camminata.

Periodo di festa è spesso sinonimo di eccesso di acool. Consigli?
Grande attenzione, infine, è indispensabile riservare anche agli adolescenti, tra i quali sono purtroppo diffusi (e non solo a Carnevale) i cosiddetti giochi alcolici, in cui i giovanissimi finiscono col consumare quantitativi spropositati di alcol, ignorandone le conseguenze a breve e lungo termine.

Se è vero che “a Carnevale ogni scherzo vale”, ricordiamoci che ci sono cose fondamentali con le quali è assolutamente proibito scherzare. Prima fra tutte, la salute.

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