E’ uno dei primi impasti cotti dell’umanità. Già in uso nell’antica Mesopotamia dove era preparata con miglio e segale, in Grecia era invece cucinata utilizzandola farina d’orzo. La versione classica si prepara cuocendo farina di cereali a grana grossa in acqua bollente salata. In epoca romana, invece, la “puls”, da cui deriva il nome polenta, era realizzata con un impasto a base di macinatura di farro cotto in acqua e sale, servito con un contorno di ceci, pesciolini sotto sale (gerres o maenae), frutta, formaggi, verdure cotte e a volte carne.
Perché fa bene
- ferro e altri minerali
- acido folico che lo rende un supporto per la gravidanza e altre vitamine del gruppo B
- vitamina A e P che uniti al ferro sono ottimi ricostituenti dell’organismo per l’inverno
- meno calorie della pasta per cui se la polenta non viene ipercondita da sughi è un ottimo carboidrato leggero
La curiosità
Il decotto di chicchi di mais è depurativo e diuretico e si usa per curare le affezioni conseguenti ad una scarsa attività urinaria e ad infiammazioni della vescica.