Nel corso degli ultimi decenni tale Specialità ha assistito ad una notevole espansione: i continui progressi scientifici e tecnologici hanno da un lato permesso una miglior comprensione delle numerose patologie che interessano tale regione, dall'altro hanno offerto mezzi evoluti con cui eseguire fini diagnosi strumentali e delicati interventi chirurgici riparativi. La Proctologia infatti, più di altre Specialità, persegue la ricostituzione di funzioni compromesse da varie cause, quali traumi, malattie infiammatorie, processi degenerativi legati all'invecchiamento, ecc. Stipsi, prolasso rettale e genitale, prolasso mucoemorroidario e rettocele ne sono esempi frequenti. Pertanto non sorprende come tale branca medica, nata dalla Gastroenterologia e dalla Chirurgia Generale, sia andata sempre più accostandosi ad altre Specialità squisitamente funzionali come la Pelviperineologia ginecologica, dedicata al trattamento delle alterazioni anatomo-funzionali del diaframma pelvico.
Numerose sono le patologie che conducono il paziente dallo Specialista Proctologo: tra le più comuni citiamo la ragade anale, la cisti pilonidale, le emorroidi ed il prolasso mucoemorroidario, i condilomi anali.
Più complesse invece la diagnosi ed il trattamento di ascessi e fistole perianali, prolasso del retto, rettocele, malattie infiammatorie coliche e le forme severe di stipsi, che talora richiedono una cura chirurgica.
La visita Proctologica è il primo passo del percorso che porterà alla diagnosi. Preceduta da una accurata raccolta della storia del paziente, essa deve essere condotta con delicatezza, sia per motivi fisici che psicologici. Dopo aver messo a proprio agio il paziente, viene eseguita una valutazione visiva della regione anale, completata da una anoscopia, ed eventualmente da una rettosigmoidoscopia.
Queste indagini, se ben eseguite, sono decisamente tollerate e non dolorose, prevedendo solo un semplice microclisma di pulizia.