Pesci velenosi
11 Novembre 2019
A cura dell'équipe dell'Ambulatorio di Medicina dei Viaggi del CDI - Centro Diagnostico Italiano
I pesci velenosi feriscono il loro supposto aggressore con spine velenose situate sul dorso o sulla parte anteriore oppure sugli opercoli.
Le specie pericolose sono presenti in molte acque, in particolar modo in quelle dell’Oceano Pacifico ed Indiano, senza tuttavia escludere le acque temperate, lungo le coste della Gran Bretagna e dell’Europa.
Specie pericolose
- Trigoni: presenti nel Nord America, usano come una frusta la coda armata di una spina che può raggiungere i 30 cm di lunghezza
- Tracine (Trachinidi): vivono in acque temperate, nelle aree Mediterranee e lungo le coste settentrionali dell’Africa
- Scorfani: ricordiamo il pericolosissimo Pesce Pietra (Synanceia verrucosa) o il Pesce Scorpione (Pterois volitans)
Gli effetti del veleno
- dolore atroce che si estende dalla ferita
- gonfiore
- vomito
- diarrea
- sudorazione
- diminuzione della pressione sanguigna
- irregolarità del battito cardiaco
La prevenzione
- in acqua assumere un’andatura lenta e strascicata nella sabbia o nel fango, tastando davanti a sé con un bastone
- indossare adeguate calzature di gomma che, tuttavia, non sono efficaci per gli aculei delle razze
- informarsi preventivamente sulla eventuale presenza in loco di specie pericolose
In caso di puntura
- immergere la parte colpita in acqua calda non bollente (50°C) per alleviare l’intenso dolore
- in alternativa iniettare intorno alla zona interessata un anestetico locale (lidocaina)
- rimuovere gli aculei ed assumere antibiotici a largo spettro per evitare che la ferita si infetti
- se il paziente perde coscienza e smette di respirare, rivolgersi immediatamente a un presidio sanitario o all’ospedale più vicino. In caso di impossibilità, praticare la respirazione bocca a bocca ed il massaggio cardiaco.