Approfondimenti

Morsi di serpenti velenosi

A cura dell'équipe dell’Ambulatorio di Medicina dei Viaggi del CDI - Centro Diagnostico Italiano

I serpenti velenosi sono dotati, nella mandibola superiore, di grossi denti al cui interno scorre il veleno attraverso un condotto che unisce il dente con la ghiandola velenifera posta dietro l’occhio.

Le specie capaci di provocare seri danni fisici fino alla morte sono 4:

  • Colubridi (vipere scavatrici africane)
  • Elapidi (cobra, mamba, serpenti ad anello sudafricani)
  • Idrofi li (serpenti marini, serpenti terrestri dell’Australia)
  • Viperidi (vipere in Europa, crotali in America, vipere delle fosse in Asia)

È comunque importante ricordare che solo una piccola parte dei morsi, anche di specie pericolose, producono avvelenamenti gravi. La velocità con cui si manifestano gli effetti letali del veleno è stata molto esagerata. Il veleno dei cobra, dei mamba e dei serpenti marini impiega diverse ore per causare la morte; quello di vipere e crotali alcuni giorni e non secondi o minuti come si crede. Questi intervalli di tempo permettono un trattamento efficace.

La prevenzione

  • evitare di disturbare, minacciare o colpire un serpente avvistato
  • evitare di muoversi se il serpente si trova a distanza ravvicinata
  • evitare di raccogliere o spostare a mani nude tronchi, sassi, rami secchi
  • evitare di introdurre bastoni in tane, buche, fessure
  • evitare di percorrere dopo un temporale sentieri bui e non illuminati
  • evitare di salire su alberi, rocce coperte da fitta vegetazione
  • evitare di nuotare in corso o specchi d’acqua circondati da vegetazione
  • evitare di camminare nel sottobosco e nella sabbia a piedi nudi, indossando invece calzature alte, robuste e pantaloni lunghi
  • camminare facendo rumore percuotendo il terreno con un lungo bastone
  • dormendo all’aperto o sotto una tenda alzare di almeno 40 cm da terra il giaciglio

In caso di morso di serpente

  • rassicurare e calmare il paziente sotto shock
  • immobilizzare l’arto morsicato con una stecca o delle bende
  • non eff ettuare aspirazioni, incisioni sulla ferita
  • applicare un laccio emostatico sopra la zona morsicata o applicare un tampone a pressione attorno alla ferita solo se il soggetto è stato chiaramente morsicato da un serpente il cui veleno ha azione sul sistema nervoso (cobra, mamba, serpenti marini, serpente corallo); il primo segno di interessamento del sistema nervoso è l’incapacità delle palpebre superiori a ritirarsi quando il soggetto cerca di alzare gli occhi (ptosi palpebrale); in ogni caso il laccio emostatico non deve essere applicato per più di due ore;
  • somministrare Paracetamolo e non Acido Acetisalicilico per diminuire il dolore
  • portare al più presto il soggetto morsicato in ospedale o nel primo centro sanitario disponibile
  • l’antidoto deve essere somministrato in presenza di gonfiore che interessa più della metà dell’arto colpito, oppure quando vi sono i segni di avvelenamento diff uso (perdita di coscienza, emorragie nasali e gengivali, dolore diffuso, paralisi e rigidità muscolare); viene somministrato tramite 2 iniezioni intramuscolari di metà della dose totale nella parte esterna dei glutei
  • l’antidoto deve essere somministrato avendo a disposizione farmaci antiallergici come l’adrenalina che in caso di bisogno verrà iniettata per via sottocutanea
  • è comunque più opportuno che la somministrazione dell’antidoto venga eseguita da personale qualificato in adatto ambiente sanitario
  • se il serpente è stato ucciso occorre portarlo in ospedale o in altro centro sanitario per una corretta identificazione, ricordandosi di non maneggiarlo a mani nude.

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