A cura dell'équipe dell'Ambulatorio di Medicina dei Viaggi del CDI - Centro Diagnostico Italiano
Diffusa in tutto il mondo con maggior incidenza in Asia, Medio Oriente e Africa, l’infl uenza aviaria è in grado di contagiare pressoché tutte le specie di uccelli, anche se con manifestazioni molto diverse, da quelle più leggere fino alle forme altamente patogeniche e contagiose che generano epidemie acute.
La principale via di trasmissione del virus agli esseri umani è il contatto diretto con il pollame infetto, o con superfici e oggetti contaminati dalle loro secrezioni. Il rischio maggiore è quello che si verifica durante la macellazione, lo spiumaggio e la lavorazione della carne. Non ci sono prove sicure che la carne cotta e i prodotti derivati dal pollame siano fonte di infezione.
I sintomi
La malattia si manifesta con febbre, dolori articolari, muscolari, debolezza, dolori addominali, diarrea.
La maggior parte delle persone colpite manifesta un interessamento polmonare e manifestazioni di insufficienza a carico di vari organi.
La patologia nella maggior parte dei casi (60%) causa morte per insufficienza respiratoria.
La prevenzione
- Evitare contatti con allevamenti o con mercati in cui sono presenti animali vivi, che razzolano liberamente o rinchiusi in gabbie
- Evitare contatto con superfici che possono essere contaminate dalle deiezioni e secrezioni degli animali
- Evitare contatto con animali morti o con quelli che mostrano segni di malattia
- Evitare consumo di uova poco cotte
- Molto raccomandato è il frequente lavaggio delle mani
In caso di sospetto contagio
In caso di contatto con persone che mostrano i segni di una severa compromissione polmonare di incerta origine è bene consultare immediatamente un medico. La terapia prevede l’utilizzo di farmaci specifici rigorosamente sotto stretto controllo medico.