A cura del prof. Enrico Magliano, virologo CDI
Cos’è la “Chlamydia”
Chlamydia è il nome scientifico di un batterio, che può causare infezioni all’apparato riproduttivo, respiratorio e agli occhi. In particolare, la Chlamydia trachomatis infetta le vie genitali e si trasmette attraverso rapporti sessuali
Chi colpisce
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno si verificano circa 92.000.000 nuovi casi di infezione da Chlamydia trachomatis nel mondo, di cui almeno 5.000.000 si riscontrano in Europa. La Chlamydia trachomatis rappresenta una delle infezioni sessualmente trasmesse più diffusa nelle donne al di sotto dei 25 anni con percentuali di positività che variano dal 3% al 6% nelle varie classi di rischio.
Come avviene il contagio
L’infezione da Chlamydia trachomatis può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali ed orali. Al momento del parto la madre può infettare il neonato che, conseguentemente, può sviluppare congiuntivite o polmonite.
Quali sono i sintomi
L’infezione da Chlamydia è quasi sempre asintomatica. Nel caso si presentino dei disturbi, questi sono di lieve entità e appaiono dopo 1-3 settimane dal contagio: mentre nell’uomo si possono verificare secrezioni e bruciori urinari, nelle donne i sintomi consistono solitamente in perdite vaginali e disturbi urinari. Se l’infezione risale dalla vagina alle tube di Falloppio possono comparire dolori al basso ventre o durante i rapporti e perdite di sangue tra due cicli mestruali.
Quali sono le complicazioni
Data l’asintomaticità nei tre quarti dei casi, l’infezione da Chlamydia non solo può persistere mesi senza essere diagnosticata e correttamente trattata, ma può essere trasmessa ad altre persone con cui si hanno rapporti sessuali. Soprattutto nelle donne, l’infezione da Chlamydia non trattata può dar luogo a complicanze anche gravi che interessano principalmente l’apparato riproduttivo: se l’infezione raggiunge le tube può causare salpingite e Malattia Infiammatoria Pelvica (MIP) con conseguenti dolori al basso ventre, infertilità, gravidanze extrauterine. Inoltre le donne con infezione da Chlamydia sono 5 volte più esposte all’infezione da HIV.
Come fare la diagnosi
La diagnosi è molto semplice, non dolorosa e può essere eseguita attraverso tre differenti modalità:
- un tampone vaginale eseguito presso un laboratorio analisi qualificato;
- un autotampone vaginale, da eseguirsi a casa;
- una raccolta del primo campione di urina della mattina.
In tutti i casi, il materiale viene poi analizzato con moderni metodi di biologia molecolare molto sensibili ed affidabili.
In cosa consiste la terapia
Generalmente la terapia consiste nella somministrazione di antibiotici come l’azitromicina (in singola dose) o la doxiciclina (per 10 giorni). È necessario astenersi dai rapporti sessuali sino al termine della terapia per evitare una reinfezione.
È implicito che anche il partner debba sottoporsi al test e, nel caso risulti positivo, eseguire la terapia.
Come prevenire l'infezione da Chlamydia
- Utilizzare correttamente il preservativo ogni qualvolta si abbiano rapporti sessuali
- Limitare il numero di partners
- Sottoporsi ad un test di screening. Il test per la Chlamydia è altamente raccomandato:
- nelle donne al di sotto dei 25 anni;
- nel caso di rapporti non protetti da preservativo con un nuovo partner.
- Evitare rapporti sessuali se si verificano sintomi quali bruciore genitale o difficoltà e dolore ad urinare o se questi sintomi sono presenti nel partner.
- Avvisare immediatamente il/i partners se il test per la Chlamydia risulta positivo