A cura dell'équipe dell'Ambulatorio di Medicina dei Viaggi del CDI - Centro Diagnostico Italiano
Il tifo è una malattia infettiva, contagiosa, provocata da un batterio, la Salmonella typhi, appartenente al genere di Salmonella, di cui fanno parte anche le S. paratyphi A e B, responsabili dei paratifi e delle cosiddette salmonelle minori. Può essere contratta in seguito all’ingestione di acqua o alimenti (mitili, frutta, verdura, latte non pastorizzato) contaminati da materiali fecali contenenti Salmonella. Gli insetti, in particolar modo le mosche, possono fungere da vettori passivi dei germi patogeni. L’uomo, malato o portatore, è l’unica sorgente di infezione.
I sintomi
Il tifo è una malattia a carattere sistemico, cioè che coinvolge l’intero organismo; talvolta asintomatica, talvolta caratterizzata da esordio insidioso, febbre elevata, cefalea, malessere generale, anoressia, bradicardia relativa, tosse secca e disturbi gastrointestinali quali costipazione o diarrea.
Il vaccino
Somministrazione orale
Il vaccino, attualmente approvato dall’O.M.S. è costituito da S.typhi Ty 21a Berna viva, attenuata, liofilizzata, altamente immunogena e priva di potere patogeno. Il vaccino orale va somministrato nel corso di una settimana con un totale di tre capsule assunte a giorni alterni (1, 3, 5) con acqua o liquidi non caldi, un’ora prima dei pasti. Le norme di Sanità prevedono un richiamo ogni 3 anni.
Gli effetti indesiderati
- disturbi gastrointestinali quale dolore addominale, nausea, vomito, diarrea
- orticaria o rash;
- shock anafi lattico (molto raro)
Controindicazioni
- età inferiore ai 3 mesi
- soggetti immunocompromessi
- contemporanea assunzione di sulfamidici o altri antibiotici attivi sulla S. typhi
- gravidanza o sospetto/allattamento
- malattie infettive acute/febbre
- ipersensibilità al vaccino o ad alcuni dei suoi componenti
Somministrazione intramuscolare
Il vaccino, attualmente approvato dall’O.M.S. è costituito dal polisaccaride capsulare purificato Vi della Salmonella typhi. La sede è il deltoide destro o sinistro. Le norme di Sanità prevedono un’iniezione ogni 3 anni.
Gli effetti indesiderati:
- lievi reazioni nella sede di iniezione (eritema, tumefazione, dolore)
- cefalea, malessere generale, febbre
Controindicazioni:
- età inferiore ai 5 anni
- gravidanza o sospetto / allattamento
- malattie infettive acute / febbre
- ipersensibilità al vaccino o ad alcuni dei suoi componenti
- patologie della coagulazione
La eventuale profilassi antimalarica deve essere iniziata dopo almeno tre giorni dalla fine della vaccinazione antifebbre tifoide con vaccino orale.
In caso di sospetto contagio
La febbre tifoide deve essere sospettata in tutti i casi di febbre persistente associata ad alterazioni dell’emocromo (oppure a un emocromo nei limiti di norma) con bradicardia specie dopo un soggiorno in un'area endemica.
La terapia è antibiotica e deve essere accompagnata da un attento monitoraggio del paziente. I pazienti con febbre tifoide devono essere assistiti con precauzioni che mirino a limitare la possibilità di trasmissione del batterio, inclusa la disinfezione continua di feci e urine.