Il laser a femtosecondi è il bisturi più preciso al mondo, ha una risoluzione nanometrica, può operare direttamente all'interno dell’occhio senza dover “aprire” il bulbo oculare, può essere programmato al computer in modo da effettuare in pochi secondi interventi impossibili manualmente. Negli ultimi 20 anni la chirurgia della cataratta ha raggiunto una grande standardizzazione e degli ottimi risultati grazie alla anestesia topica (solo gocce di collirio), alla microincisione (circa 1,8-2,2 mm.) e alle lentine intraoculari Premium. Il laser a femtosecondi, approvato da FDA e CE, aggiunge una sicurezza e una delicatezza irraggiungibili con l’intervento classico. Le fasi principali dell’intervento, infatti, vengono programmate dal chirurgo al computer ed effettuate dal laser in pochi secondi, senza l’utilizzo di bisturi metallici, pinze chirurgiche e sonde di facoemulsificatori ad ultrasuoni. Il laser può costruire l’incisione corneale seguendo una forma intrastromale impossibile da eseguire manualmente, garantendo così un posizionamento, un dimensionamento e una tenuta perfetti. Non solo, il laser può effettuare l' apertura della capsula contenente il cristallino catarattoso mediante un’ apertura circolare (capsuloressi o capsulotomia) perfettamente centrata e dimensionata per il cristallino artificiale che verrà inserito. In tal modo si possono sfruttare al massimo le proprietà ottiche superiori delle nuove lenti intraoculari Premium. Gli studi clinici dimostrano che la precisione nella dimensione della capsuloressi arriva al 100% contro appena il 10% (entro 0,25 mm.) della pinza manuale. Infine il laser frammenta ed emulsifica il cristallino naturale in modo sicuro ed atraumatico, consentendo che possa poi essere aspirato con una sonda attraverso la microincisione preparata dal laser. Tutta la procedura laser è molto veloce: dopo aver posizionato il paziente e allineato il bulbo oculare, sono sufficienti 30-40 secondi per eseguire l’intervento. La parte finale dell’intervento dura pochi minuti e viene effettuata in sala operatoria con l’aspirazione del cristallino emulsificato e l’inserimento del cristallino artificiale Premium; l’incisione è autochiudente, senza necessità di sutura. Il paziente ritorna subito a casa, proteggendosi solo con occhiali da sole. L’energia che viene dissipata all'interno dell’occhio per la facoemulsificazione si riduce del 40-56% rispetto agli ultrasuoni di ultima generazione, ridimensionando molto l’infiammazione post operatoria e le possibili conseguenze sulle strutture oculari adiacenti al cristallino. Il laser consente quindi di operare con maggior sicurezza tutti i tipi di cataratta, da quelle di routine a quelle complicate perché associate, per esempio, a miopia, glaucoma, cornea guttata, pseudoesfoliatio, maculopatia, ecc.
Il laser a femtosecondi è utilizzato anche per altri interventi oculistici
Da circa 12 anni la chirurgia refrattiva corneale impiega il laser per effettuare la “Bladeless LASIK”, l’intervento che corregge i difetti visivi con il laser ad eccimeri dopo aver effettuato l’apertura (flap) corneale superficiale con il laser a femtosecondi. La chirurgia refrattiva laser consente di correggere miopia, astigmatismo, ipermetropia, ed oggi è disponibile al CDI anche il primo ed unico programma con approvazione CE Europea per la riduzione della presbiopia. Questo programma si chiama “Supracor” e genera mediante la LASIK una piccola multifocalità sulla superficie corneale centrale, in modo da permettere la messa a fuoco durante la lettura senza dover utilizzare i tanto odiati e scomodi , occhiali per lettura. Il bulbo oculare del paziente viene misurato da un tomografo del segmento anteriore, il difetto visivo viene scomposto in tutte le sue aberrazioni e quindi il computer genera un programma di rimodellamento corneale tale da correggere il difetto visivo e migliorare le prestazioni refrattive a tutte le distanze, anche per la lettura. I risultati clinici confermano la grande riduzione della dipendenza nell'utilizzo di occhiali per la lettura nelle più comuni attività quotidiane Il programma rende al meglio se il paziente, oltre alla presbiopia, soffre anche di una piccola ipermetropia, ma comunque la selezione del paziente è molto rigorosa in base alle caratteristiche anatomiche della cornea e del bulbo oculare.