Approfondimenti

I benefici dell'agopuntura in gravidanza

A cura della Dott.ssa Giuseppina Di Stefano, Medico Fisiatra e Agopuntore CDI-Centro Diagnostico Italiano

Nausea, lombalgia e cervicalgia in gravidanza: quando l’aiuto arriva dagli aghi

Un disturbo che affligge molte donne in gravidanza, specialmente neI trimestre, è rappresentato da nausea e vomito che, nella maggior parte dei casi, insorgono al mattino. Talvolta possono essere talmente rilevanti da portare all’ospedalizzazione. Come in caso di mal d’auto o mal di mare, utilizzando la stimolazione di un punto sul polso, a cui può associarsi la puntura di altri punti situati al di sopra della zona dello stomaco e nelle gambe, l’Agopuntura si è rivelata un’ottima risorsa per attenuare questi sintomi.

Oltre alla “morning sickness”, le donne in gravidanza possono andare incontro anche a disturbi dell’apparato muscoloscheletrico, quali ad esempio la lombalgia, correlata anche al modificarsi della postura che le donne assumono per le aumentate dimensioni dell’utero o per l’alterato carico, la cervicalgia e i dolori dell’anca. Anche in questi casi, l’agopuntura attenua le infiammazioni e i conseguenti dolori, tenendo conto che, in gravidanza, è assolutamente controindicato l’utilizzo della maggior parte dei farmaci antidolorifici e antinfiammatori.

E’ stato inoltre dimostrato come l’agopuntura possa modificare la posizione del feto quando si trova in posizione podalica, permettendo lo svolgimento del parto per via naturale. La particolarità di questo trattamento consiste nel fatto che si utilizzano solo due punti. Il trattamento è standardizzato, uguale per tutte le gravide, deve essere iniziato tra la 32° e la 34° settimana di gestazione ed effettuato con sedute ogni 2-3 giorni per due settimane. Si può fare un tentativo anche in epoca gestazionale più avanzata, ma con minori probabilità di rivolgimento del feto. La ricerca che ha reso nota questa metodica al mondo scientifico è lo studio pubblicato sulla rivista “Journal of American Medical Association” (JAMA) nel 1999, eseguito da Cardini e Weixin in donne cinesi. Tale studio mostrava una percentuale di successo del 74,5%. Inoltre, l’agopuntura si è dimostrata efficace nel favorire la dilatazione del collo dell’utero e quindi ridurre la durata del travaglio stesso. Non solo: la sua comprovata attività antidolorifica può essere utilizzata anche nel corso del travaglio per attenuare il dolore delle contrazioni uterine.

Un ultimo impiego dell’agopuntura post gravidanza è la possibilità di aumentare la produzione di latte nelle puerpere con deficit di lattazione. Anche in questo caso, con una metodologia semplice e a basso costo, è possibile supportare la lattazione materna, che è fonte di gratificazione e di intimo legame fra la madre e il bambino.

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